ORA DI PUNTA/ La retromarcia sui super compensi Rai

di GIOVANNI PEREZ – Come avevamo anticipato, oggi è arrivata puntuale la conferma: il governo, con una clamorosa marcia indietro, ha tolto il tetto ai compensi vari per le prestazioni “artistiche” in Rai. Il compenso massimo, che era stato fissato in 240 mila euro annui dal Ministero dell’Economia,  non vale più.  Gentiloni, facendo assieme ai vari ministri più o meno del Pd una magra figura, ha innestato  la retromarcia in seguito, si vocifera, alle pressioni di “mamma Rai”, preoccupata di un possibile esodo di alcuni dei suoi pupilli.
Per salvare la faccia, ma non si capisce fino a che punto, sembra che per i giornalisti resti in vigore il tetto dei 240 mila euro così come per i conduttori, ma anche per gli artisti fissi, quindi quasi per tutti.
Secondo qualche indiscrezione, in questa confusione sollevata ad arte, si vocifera che sicuramente si salverà dai tagli tra gli altri Fabio Fazio, mentre incerto resterebbe il futuro finanziario di  Bruno Vespa che non si capisce bene se in “Porta a porta” svolga il ruolo di giornalista o di conduttore. Salvi anche i compensi per Carlo Conti e Flavio Insinna, anche se non se ne capisce la logica.
Per rendere ancora più impenetrabile il polverone alzato ad arte, per molti altri personaggi Rai e non sarà necessario attendere perché sarà necessario attendere come verrà inquadrata ogni singola posizione di lavoro. Insomma far passare del tempo contando sulla labile memoria degli italiani, ma forse in questo caso la gente se ne ricorderà al momento del voto.

1 Commento

  1. RAI. Tutto secondo la volonta´di Renzi che continua a pretendere il massimo servilismo da parte della Rai. A lui non impota che certi personaggi incassino ogni anno tra un milione ed un milione e mezzo di Euro mentre i loro colleghi giornalisti della carta stampata ne guadagnano 10 mila. Quel che importa a Renzi e´che la Rai lo riprenda ogni giorno mentre passeggias per Roma. Gli italiani non lo devono dimenticare. Quello che si ostina a non capire e´che gli italiani non lo possono piu´soffrire e che alle prossima elezioni, disgustati, gli volteranno la schiena tanto che sara costrétto ad andare a mendicare l’appoggio di Berlusconi o dei 5 Stelle.
    Giovanni Perez

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