
Se i forzisti sono impegnati in una campagna elettorale da equilibristi per non perdere consensi a destra senza però scontentare troppo il Pd di Renzi, anche il M5S è impegnato in una difficile battaglia interna per la supremazia nella guida del movimento. In barba alla conclamata supremazia della base attraverso il web , in realtà si stanno fronteggiando Di Maio e Casaleggio junior, con spettatore Grillo. In attesa dell’esito del confronto resta senza risposte concrete l’interrogativo: dove vuole effettivamente andare il movimento?
Su quest’ultimo punto regna la nebbia più assoluta, coperta dalle roboanti affermazioni tipo “la nostra è la ricetta del futuro”. A questo punto sorge il dubbio, se non la certezza, che gli stessi contendenti non lo sappiano e che cerchino di mascherare l’assoluta mancanza di “rotta”con la scusa che “sarà la base a decidere”.
Parole sprecate per Salvini e per la Meloni, che annaspano in una destra sempre più evanescente. Inutili i tentativi di agganciare Berlusconi, tutto preso dal salvataggio delle sue aziende.
Mentre Gentiloni cerca di sopravvivere, senza dispiacere al suo “capo”, quest’ultimo è impegnatissimo a convincere i Dem più riottosi dell’assoluta necessità che lui torni ad essere capo del governo per “salvare l’Italia”, anche se non spiega da quali pericoli debba essere salvata. Molti italiani sembrano invece concordare che l’Italia debba essere salvata. Dalle ambizioni dell’ex inquilino di Palazzo Chigi.
Commenta per primo