OSSERVATORIO AMERICANO/ Due visioni sui migranti: l’umanità della California si scontra col cinismo del Texas e della Florida

di DOMENICO MACERI* – “Nel passato li dovevamo avvertire di fare attenzione ai coyotes (trafficanti)”. “Adesso dobbiamo dirgli di diffidare di persone che promettono trasporti gratis”. Così il vescovo Mark Seitz della diocesi di El Paso, Usa, commentando le recenti iniziative dei governatori della Florida e del Texas di trasportare migranti in California ed altri luoghi governati da amministrazioni liberal.

Il Vescovo Seitz ha notevole esperienza con i migranti data la situazione geografica di El Paso, città di frontiera fra il Messico e gli Stati Uniti. Considerando i trasporti di gruppi di migranti da parte dei due governatori, Greg Abbott e Ron DeSantis, il vescovo ha recentemente comunicato ai suoi collaboratori di avvertire possibili incursioni di gente che promette trasporto e eventuale lavoro in altri Stati.

L’immigrazione in America è una questione federale ma gli Stati e le città sono spesso influenzate dalla presenza di migranti. Sfortunatamente i governatori della Florida, Texas e qualche altro con tendenze conservatrici vedono i migranti solo come un problema. Incapaci di risolverlo, cercano però di strumentalizzarlo per ragioni politiche. DeSantis più che Abbott poiché il governatore italo-americano del Sunshine State ha di recente annunciato la sua candidatura alle primarie repubblicane. Esibendo un tono faccia duro contro i migranti, DeSantis crede (in molti casi non  torto), di ottenere risultati favorevoli alle urne. Ecco perché in queste ultime settimane ha usato fondi statali per fare trasportare migranti dal Texas a Sacramento, la capitale della California. Due gruppi di questi disperati nel mese in corso sono stati ingannati da individui che lavoravano per un’azienda localizzata in Florida con un appalto del governo statale per spostare migranti dal Texas verso la California.

Una volta arrivati in California con voli speciali, i migranti sono stati depositati in un parcheggio appartenente alla Diocesi Cattolica di Sacramento, che includevano persone provenienti da parecchi Paesi del Sudamerica e dal Messico. Le autorità californiane non erano state informate ma l’obiettivo era chiaro: costringere la California ed altri Stati liberal a prendersi cura di questi nuovi arrivati sostenendone le spese per assistere questi poveracci, alcuni dei quali erano arrivati negli Usa facendo il viaggio quasi esclusivamente a piedi. Le autorità del Golden State stanno investigando per stabilire se DeSantis sia perseguibile per  “sequestro di persone” poiché i migranti potrebbero essere stati ingannati ad accettare il trasporto, sedotti dalla promessa di lavoro.

Non sarebbe  la prima volta che DeSantis fa un giochetto del genere, cioè quello di trasportare migranti in luoghi governati da amministrazioni liberal per mettere in luce la sua posizione sull’immigrazione. Nel mese di settembre dell’anno scorso il governatore della Florida fece trasportare 49 migranti lasciandoli a Martha’s Vineyard, nel Massachusetts, luogo di villeggiatura dei progressisti ricchi di New York e Boston. Contro questa sua azione il governatore del Sunshine State ha provocato un’indagine penale promossa da Javier Salazar, sceriffo di Bexar County, Texas, il quale lo ha accusato di trasporto illegale di esseri umani.

Inoltre DeSantis nel mese di maggio di quest’anno ha fatto approvare una legge anti-migranti considerata la più severa degli Stati Uniti. Richiede severi controlli da parte delle aziende per assicurarsi che i loro dipendenti abbiano il diritto di residenza legale negli Usa e non riconosce le patenti rilasciate da altri Stati se non includono anche la prova di residenza legale.

Il trasporto di migranti dal Texas a luoghi dominati da amministrazioni liberal era stato iniziato da Abbott, il governatore del Lone Star State. Nell’aprile del 2022 migranti dal Texas furono trasportati in autobus a Washington D.C. e altri gruppi a New York, Philadelphia e Chicago. Un altro gruppo è stato abbandonato davanti alla residenza della vicepresidente Kamala Harris a Washington D.C. Più recentemente Abbott e DeSantis hanno cooperato in un ruolo molto più attivo. La ragione data è la disastrosa politica del presidente Joe Biden sull’immigrazione, che non riesce, a loro giudizio, a bloccare gli ingressi di migranti dal confine sud del Paese.

Adesso però il numero di richiedenti asilo è diminuito e Abbott canta vittoria spiegando il “successo” con la sua politica migratoria. In realtà la risposta per il calo di migranti si deve anche alla politica di Biden che negli ultimi mesi ha stabilito dei centri in Sudamerica dove individui desiderosi di venire negli Usa potranno fare richiesta di asilo. L’idea è di risparmiare il lunghissimo e pericolosissimo viaggio per recarsi in territorio Usa, dove per legge avranno diritto di fare richiesta di asilo. Ciò non risolverà la spinosissima problematica dei migranti, che continua ad affliggere i profughi in tantissimi posti al mondo, come ci confermano le centinaia di persone che hanno perso la vita nel Mediterraneo recentemente.

La politica di Abbott e DeSantis ha però acceso uno spiraglio di luce sul concetto di città santuario per i migranti. Si tratta di grossi centri urbani che hanno dichiarato di rifiutare il loro sostegno alle forze federali nell’opera di “deportazione” di migranti eccetto i casi di reato. Lo ha confermato la consigliera comunale di Los Angeles, Eunisses Hernandez. Commentando i trasporti di migranti del Texas e della Florida, Hernandez ha detto che “Los Angeles e la California sono più che capaci di dare il benvenuto” a questi migranti, riconoscendo anche che loro sono il “sistema nervoso e il cuore della città”. Parole in lingua straniera per DeSantis, che sembra aver dimenticato le origini dei suoi antenati, venuti in America dall’Italia agli inizi del 900.


*Domenico Maceri, PhD, è professore emerito all’Allan Hancock College, Santa Maria, California. Alcuni dei suoi articoli hanno vinto premi della  National Association of Hispanic Publications.

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