Papa Francesco per 4 giorni in missione “di pace e di fraternità” in Iraq. Previsti 7 discorsi ma un solo raduno per le restrizioni anti-covid. Eccezionali misure di sicurezza

La partenza del Papa da Fiunicino

E’ iniziata la missione, “come pellegrino di pace e di fraternità tra i popoli“, di Papa Francesco in Iraq, dove, nei 4 giorni di permanenza, sfidando pandemia e sicurezza, sono in programma sette suoi discorsi. L’ Airbus A330 dell’Alitalia è decollato  alle 7.45 da Fiumicino. Il rientro in Italia avverrà lunedì mattina all’aeroporto militare di Roma Ciampino.

Questo viaggio del Papa in Iraq è un altro segno di continuità dopo quello negli Emirati Arabi Uniti ed è un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana. Lo sottolinea anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo messaggio di saluto.

Prima di partire, Bergoglio in un videomessaggio indirizzato al popolo iracheno afferma: «Finalmente sarò tra voi. Desidero tanto incontrarvi, vedere i vostri volti, visitare la vostra terra, antica e straordinaria culla di civiltà. Vengo come pellegrino penitente per implorare dal Signore perdono e riconciliazione dopo anni di guerra e di terrorismo, per chiedere a Dio la consolazione dei cuori e la guarigione delle ferite“.

Inoltre ai cristiani, che hanno sofferto in questa terra una dura persecuzione per mano dell’Isis, il Papa dice che vuole portare “la carezza della Chiesa“. E nella terra di Abramo, il padre di tutte le religioni monoteiste, Bergoglio rilancia la via del dialogo: «In questi tempi duri di pandemia, aiutiamoci a rafforzare la fraternità, per edificare insieme un futuro di pace. Insieme, fratelli e sorelle di ogni tradizione religiosa. Da voi, millenni fa, Abramo incominciò il suo cammino. Oggi sta a noi continuarlo, con lo stesso spirito, percorrendo insieme le vie della pace!“.

Per il volo del Papa è stato applicato uno speciale protocollo sanitario, assicura Alitalia. Inoltre sul posto a  garantire l’incolumità del Papa e delle persone che lo accompagnano sono le forze di sicurezza irachene, di concerto con la Gendarmeria vaticana. Quanto alla presenza di eventuali rafforzi da parte delle forze occidentali, presenti in Iraq, dal Vaticano fanno sapere che “la sicurezza è sempre nelle mani del Paese ospitante” che decide come organizzarla al meglio. Papa Francesco molto probabilmente si muoverà con un’auto blindata.

C’è poi la pandemia e l’Iraq vive proprio in questi giorni il suo lockdown con la chiusura di tutti i luoghi pubblici, comprese le moschee. Centellinate le presenze agli eventi con il Papa; l’unico appuntamento con più persone, circa 10mila, si terrà nello stadio di Erbil, in Kurdistan, dove domenica 7 marzo il Papa celebrerà la Messa.

Una “visita storica”: con queste parole il governo iracheno annuncia l’arrivo di Papa Francesco. Il presidente della Repubblica Barham Salih ha affermato che la visita contribuirà a rafforzare i valori di tolleranza e pace a livello globale, non solo in Iraq, aggiungendo che “il viaggio di Papa Francesco in Mesopotamia sarà un messaggio di pace per gli iracheni di tutte le religioni e contribuirà ad affermare i nostri valori comuni di giustizia e dignità“. Il primo Ministro Mustafa Al-Kadhimi ha affermato che la visita del Papa contribuirà a consolidare la stabilità e aiuterà a promuovere uno spirito di fratellanza in Iraq e in tutta la regione; “il mondo intero apprezza la dedizione di Sua Santità per i valori della pace, della dignità e per porre fine ai conflitti“, sottolinea il governo di Baghdad.

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