di FABIO CAMILLACCI/ La stagione dell’Inter di Antonio Conte si conferma fallimentare. In attesa di vedere cosa faranno i nerazzurri negli ottavi di finale di Europa League contro il Getafe, a oggi il “progetto Conte” è un vero e proprio fallimento. Eliminata ai gironi di Champions League, fuori dalla Coppa Italia, quarto posto in campionato. Al momento, stesso rendimento e stessi risultati dell’Inter di Luciano Spalletti; ma aggiungiamo, il tecnico di Certaldo non aveva a disposizione una rosa forte come quella che il club di Suning ha affidato al tanto sponsorizzato Conte. Come quella di Spalletti, anche questa Inter dopo una partenza a razzo si è involuta ed è precipitata dalla prima alla quarta posizione, superata dall’Atalanta.
Per la 31° giornata di Serie A, i nerazzurri al Bentegodi non vanno oltre il 2-2 contro il Verona. Con l’Hellas si è vista in pratica la stessa Inter di sempre, in riferimento alle partite fin qui disputate dopo la ripartenza del torneo. Ma è un po’ così dall’inizio del 2020. Rullo compressore a inizio campionato, poi il crollo: oggi l’Inter è intermittente, va a sprazzi e subisce troppo. Mancano gioco e idee, oltre a una condizione fisica accettabile. Non a caso Lukaku e compagni rimediano tante rimonte e ribaltoni, come già visto contro il Sassuolo e il Bologna al Meazza. L’Inter è rimasta “Pazza” nel bene e nel male, nonostante Conte abbia anche chiesto di cancellare lo storico inno nerazzurro per invertire la tendenza. Caro Conte, non si può andare contro la storia.
Il match del Bentegodi. Brutto primo tempo da parte degli ospiti che vanno sotto dopo appena due minuti: Lazovic salta secco Skriniar e batte Handanovic. L’Hellas sfiora il raddoppio colpendo il palo con Veloso e con un gran tiro alla Francesco Totti dell’ottimo Dimarco. Il copione cambia nella ripresa perchè Candreva pareggia al 49′ dopo il palo di Lukaku (uscito claudicante, da verificare le condizioni dell’attaccante belga); 6 minuti dopo è decisiva la sfortunata deviazione di Dimarco su cross dello stesso Candreva per il 2-1. Il Verona sembra spegnersi, ma all’86’ arriva la fiammata che vale il pareggio finale: la giocata di Rrahmani libera al tiro Veloso, che di sinistro non dà scampo ad Handanovic. Il Verona col punto muove la classifica ma continua a rallentare nella corsa all’Europa.
La lotta per non retrocedere. Per l’Udinese, il 3-0 alla Spal in quel di Ferrara, è un vero e proprio scatto verso la salvezza. Obiettivo praticamente raggiunto per i friulani: 8 punti di vantaggio sulla terzultima a 7 giornate dal termine del campionato, rappresentano un vantaggio rassicurante. Complimenti all’anonimo tecnico Luca Gotti, promosso primo allenatore dell’Udinese dopo l’esonero di Igor Tudor di cui era il vice. La Spal invece ha un piede e mezzo in B, emiliani poco pericolosi e rassegnati; la squadra di Di Biagio si conferma fanalino di coda a -9 dal quartultimo posto attualmente occupato dal Lecce. I bianconeri mettono in ghiaccio la vittoria già nel primo tempo grazie alle reti De Paul e Okaka, nel finale gran gol di Lasagna, letteralmente scatenato dopo il lockdown da coronavirus. Ora venerdi di pausa e sabato si torna di nuovo in campo con le prime gare della 32° giornata con un importante incrocio scudetto: Lazio-Sassuolo e Juventus-Atalanta. Oltre a Brescia-Roma.
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