di MARIO MEDORI/ Attacco a Sydney: 6 persone sono state uccise a coltellate da un folle all’interno del centro commerciale “Westfield Shopping Centre” di Bondi Junction. L’aggressore poi è stato ucciso dalla polizia. Ci sono anche alcuni feriti secondo testimoni. Inoltre, si apprende che tra gli accoltellati c’è un bambino di nove mesi, portato in ospedale in gravi condizioni; la madre del piccolo è una delle vittime. Il movente dell’attacco è al momento sconosciuto ma gli investigatori precisano: “Non è terrorismo”. Decine di veicoli della polizia e numerose ambulanze hanno raggiunto il centro commerciale sotto attacco per prestare i primi soccorsi. Panico tra la gente.
L’uccisione del killer. Il vice-commissario Anthony Cooke, citato dal Guardian, ha raccontato come una poliziotta ha sparato all’aggressore: “Lui si è girato verso di lei alzando un coltello. Lei ha sparato con un’arma da fuoco e lui è morto”. Si tratta di un uomo di 40 anni noto alla polizia. La stessa polizia fa sapere: “Non si tratta di un episodio di terrorismo. Sappiamo qualcosa di questa persona ma stiamo aspettando di confermare la sua identificazione. Non esiste un movente ideologico, non si tratta di un episodio di terrorismo”.
Le reazioni politiche in Australia. Il primo ministro Anthony Albanese, ha espresso le sue condoglianze con un post su X in cui si legge: “Sono stato informato sugli eventi devastanti di Bondi Junction. Tragicamente, sono state segnalate numerose vittime e i primi pensieri di tutti gli australiani sono rivolti alle persone colpite e ai loro cari. I nostri cuori sono rivolti ai feriti e offriamo i nostri ringraziamenti a coloro che si prendono cura di loro, nonché alla nostra coraggiosa polizia e ai primi soccorritori”.
La dichiarazione della premier ad interim del New South Wales. Penny Sharp, informata dell’attacco al centro commerciale di Sydney, si è detta scioccata dalla notizia: “I miei pensieri e quelli del governo del NSW in questo momento vanno alle vittime, alle loro famiglie e ai primi soccorritori, così come a coloro che potrebbero essere stati testimoni di questi eventi orribili”.
Tajani: “Non ci risultano italiani coinvolti a Sydney”. Il ministro degli Esteri italiano ha dichiarato: “Stiamo seguendo la situazione in Australia attraverso la nostra ambasciata a Sydney e la nostra Unità di crisi. Non ci sono notizie certe ma al momento non ci risultano italiani coinvolti. La polizia australiana non esclude nessuna pista ma bisogna attendere le loro indagini. La nostra Unità di crisi ha inviato come facciamo sempre dei messaggi a tutti gli italiani che sono nell’area per far sì che ogni italiano possa essere aggiornato su ciò che sta accadendo”.
Commenta per primo