di Fabio Camillacci –
I responsabili dei guasti del calcio italiano, del “Dirty Soccer”, si sono dati appuntamento allo stadio Olimpico di Roma per la finalissima di Coppa Italia: Lazio-Juventus. Ci sono tutti: stanno tutti lì, in tribuna autorità ad assistere allo spettacolo di calcio e di pubblico. Nel frattempo, puntuale come ogni fine stagione: divampa il nuovo scandalo calcioscommesse, che stavolta interessa Lega Pro e Serie D con possibili ulteriori diramazioni. Ovvero, in un mondo praticamente dimenticato dalle istituzioni competenti. Ecco che allora impazza la criminalità organizzata, ecco che la ‘ndrangheta trucca le partite per fare cassa. Purtroppo non è solo colpa dei calciatori e dei tanti squallidi personaggi (tra d.s e agenti di mercato) che li circondano, la colpa è anche dello Stato assente ancora una volta. Il presidente del Consiglio pertanto potrebbe evitare di giocare a fare il sepolcro imbiancato dicendosi sorpreso e disgustato dal calcio di casa nostra. Naturalmente, non poteva mancare l’ennesimo annuncio di Renzi: “Presto cambierò tutto!”. Quando? E come? Staremo a vedere . Ma torniamo alla finale di Coppa Italia (nella foto Gazzetta.it: Mattarella consegna la Coppa Italia a capitan Chiellini).
Lazio-Juventus 1-2. Al termine di una maratona comprensiva di tempi supplementari, i campioni d’Italia battono 2-1 i biancocelesti centrando un fantastico “double” in attesa del sogno “triplete” che potrebbe materializzarsi il 6 giugno prossimo a Berlino contro il Barcellona. I gol che fissano il punteggio sull’1-1 al termine dei tempi regolamentari arrivano entrambi nei primi 45 minuti: due reti in fotocopia su altrettanti calci piazzati. Un botta e risposta tra il 4’ e l’11’: Zuccata di Radu e zampata di Giorgione Chiellini che si conferma dunque in ottima forma, in attesa di ritrovare “Dracula” Suarez in finale di Champions League. Complessivamente, 90 minuti di grande equilibrio tra le due squadre rispetto a quanto visto nella doppia sfida di campionato (3-0 a Roma e 2-0 a Torino per i bianconeri). Una Lazio più prudente e più solida, pronta a resistere bene all’onda d’urto juventina per ripartire in modo letale. Gara intensa, ritmo alto soprattutto se consideriamo che siamo agli sgoccioli di una stagione logorante.
Extra time. La Juventus di Allegri si conferma una squadra straordinaria, dalle mille risorse. Il gol vittoria infatti arriva da un attaccante di scorta: Matri (un’altra scommessa vinta dal “Conte Max”). E’ proprio lui a trovare il guizzo vincente nel primo tempo supplementare dopo un clamoroso palo colpito dal laziale Djordjevic. Segni del destino, di un destino favorevole alla Vecchia Signora in questa stagione. Il sogno “triplete” è sicuramente alla portata di questo gruppo forte, unito. Il Barcellona di Messi-Neymar-Suarez fa paura ma è battibile: questa Juventus non conosce ostacoli e ha più fame di quella di Antonio Conte. Decima Coppa Italia in bacheca e un’altra stella da appuntare sul petto. Il “sogno dalle grandi orecchie” può seriamente diventare realtà(nella foto Gazzetta.it: il presidente della Repubblica Sergio Mattarella consegna la Coppa Italia a capitan Chiellini).Tutto ciò ovviamente senza dimenticare il “Dirty Soccer”, il “calcio sporco” che rovina, inquinandolo sempre di più, il gioco più bello del mondo.
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