PERISCOPIO/ Renzi come il comandante del Titanic

di GIOVANNI PEREZ – Anche Bassolino, ultimo di tanti in senso cronologico, ha comunicato ufficialmente di aver deciso di abbandonare la già malconcia nave dei Ds che, a questo punto, sembra veramente destinata ad affondare tra abbandoni e polemiche. Artefice del naufragio, accusano in molti puntando il dito sull’onnipresente  (nei telegiornali Rai) Matteo Renzi.  Che però sembra intenzionato a  non mollare la presa nonostante i chiari e molteplici segnali negativi che indicavano da tempo il pericolo di un abbandono in massa. Renzi si è ostinato a seguire le orme del comandante del Titanic, come lui convinto sino alla fine che la sua nave fosse inaffondabile. Una prova arriverà comunque domenica dalle elezioni siciliane. A proposito delle quali, annusando il rischio di una sconfitta, Renzi ha cercato di mettere le mani avanti dichiarando che quelle elezioni non dovranno essere considerate un test a livello nazionale.
Una valutazione del tutto personale anche se in effetti la Sicilia sembra fare storia a sé. Alcuni segnali indicherebbero, infatti, la presenza, come in passato, di “forze estranee” che opererebbero per far eleggere dei candidati fedeli  ai capibastone di vari mandamenti.
In fondo nulla di nuovo per quella terra che non riesce a liberarsi da una “malattia”  endemica: anche se oggi al posto della lupara preferisce le tangenti, l’ipoteca mafiosa non sembra attutita ed è con questa e con i suoi “ambasciatori” che i partiti devono fare i conti: da Berlusconi  a Salvini, e, a seconda delle circostanze, allo stesso Pd.

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