PERISCOPIO/ Renzi come il pifferaio di Hamelin

di GIOVANNI PEREZ – Errare humanum est, perseverare autem diabolicum, scriveva Seneca. Un aforisma sempre di attualità, che credo si attagli perfettamente a Matteo Renzi. Nonostante la sua politica fallimentare, infatti, non sembra intenzionato a battersi il petto per gli errori commessi e mollare il timone dei Ds. E questo neppure dopo la cocente sconfitta alle recenti elezioni siciliane.

Proseguendo con qualche altro paragone, attingendo questa volta alle favole, credo che a Renzi si attagli perfettamente la figura del pifferaio magico. Rievocando i tempi in cui ero bambino, ricordo che la mamma, per farmi addormentare, mi raccontava una celebre fiaba nordica: un giorno agli abitanti di Hamelin, una città invasa dai topi, si era presentato un giovane che in cambio di una somma di denaro si era detto disposto a liberarla dai roditori. Attualizzando la favola, un giorno si era presentato agli italiani, invasi non dai topi ma dalle tasse, un certo Renzi. Il baldanzoso giovane, sicuro di sé, aveva promesso di liberare gli italiani non dai topi come il pifferaio di Hamelin, ma dai gravosi balzelli di tasse e imposte varie. In cambio, aveva chiesto non monete d’oro, ma i loro voti. Ingenui e speranzosi, gli italiani gli avevano creduto e questo nonostante la precedente, fallimentare, esperienza con Berlusconi. Un incantatore di serpenti in politica e seduttore, a pagamento, di giovani fanciulle nella sua vita privata.

In effetti Renzi, novello pifferaio, aveva fatto credere agli italiani che il peggio era passato e che, sotto la sua guida, il benessere era a portata di mano. Bastava avere fede, speranza, carità come recita la dottrina cristiana. Certo, Renzi aveva dovuto ammettere ad un certo punto, che qualche intoppo era intervenuto a rallentare la sua marcia trionfale sulla via del benessere generalizzato. Tra gli altri intoppi: il tradimento da parte di alcuni miscredenti che avevano cercato di pugnalarlo alle spalle; ma lui li aveva ridotti al silenzio cacciandoli dal tempio dei Ds.

Ma torniamo al punto della favole del pifferaio magico, cioè quando aveva guidato milioni di topi al fiume facendoli affogare. Come il pifferaio di Hamelin anche Renzi ha cercato di condurre milioni di italiani verso un catastrofico destino, solo che, a differenza della favole, gli italiani ad un certo punto si sono risvegliati dall’incantesimo del pifferaio. Ma lui, ancora incredulo che il suo piffero emetta note stonate, prosegue la sua marcia verso il fiume non accorgendosi che potrebbe annegarvi assieme a quelli che gli credono ancora.

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