di RAFFAELE CICCARELLI*/Abbiamo trascorso un inizio d’estate immalinconiti, guardando il trionfo della Francia nel mondiale di Russia 2018, ma l’ultimo periodo ci ha regalato un sussulto d’orgoglio che fa ben sperare nel futuro del nostro calcio. L’arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha riportato la nostra Serie A al centro delle attenzioni internazionali, ma chi ha a cuore, come noi, le sorti di tutto il movimento calcistico italiano, non può non gonfiare il petto di fronte alle imprese della nostra nazionale Under 19 che, nell’Europeo di categoria che si è appena concluso in Finlandia, si è arresa solo in finale di fronte al forte Portogallo, non prima di aver combattuto fino all’ultimo secondo di gara. È la quarta finale che disputano gli Azzurrini da quando la competizione ha questa formula, dal 2003, una l’ha vinta proprio in quell’anno superando guarda caso i lusitani (due a zero), poi solo sconfitte, nel 2008 con la Germania (tre a uno), nel 2016 con la Francia (quattro a zero), che annoverava qualcuno di quelli che hanno vinto il Mondiale quest’anno, ora contro i portoghesi. Risultati comunque lusinghieri, che dimostrano la vitalità del nostro movimento calcistico e che devono far ben sperare per il futuro azzurro.
Lo straordinario cammino degli Azzurrini una speranza per il futuro. Una boccata d’ossigeno anche per Roberto Mancini, che sa ora di poter contare su giovani interessantissimi che possono solo crescere e migliorare, e per Gigi Di Biagio, che magari qualche ragazzo di questi inizierà a portarlo già nell’Under 21. Gli Azzurrini, ottimamente guidati da Paolo Nicolato, hanno chiuso in testa il girone di qualificazione davanti agli stessi portoghesi, poi nella fase ad eliminazione diretta si sono imposti con forza e con cinismo alla Francia, grazie alle reti di Christian Capone e di Moise Kean e alle parate di Alessandro Plizzari, arrivando alla finale contro il Portogallo. Questa è stata quasi un romanzo, da vicino ha ricordato l’indelebile Italia-Germania 4-3, il risultato è stato lo stesso ma invertito, resta il plauso a questa squadra che non ha mai mollato.
Le tante emozioni del match. Non era semplice restare in partita dopo il doppio vantaggio di Joao Filipe e Trincao, una doppietta ancora di Kean, che tanto somiglia a Mario Balotelli nel gioco e nell’estrosità, ci riportava in partita e ai supplementari. Qui i lusitani tornavano in vantaggio con Joao Filipe, di prepotenza pareggiava Gianluca Scamacca, l’illusione durava, però, solo due minuti, perché era Pedro Correia a trovare la rete che assegnava il titolo ai ragazzi di Helio Sousa. Un peccato, come detto, ma al tempo stesso non si può non rivolgere un plauso a questi ragazzi che hanno dimostrato che le nostre qualità calcistiche restano di prim’ordine, che non dobbiamo continuare a piangerci addosso per il Mondiale mancato, ma lavorare con questi giovani per i successi futuri che essi sapranno sicuramente garantirci.
Ora è doveroso valorizzare tanto talento. Bisogna che questi calciatori giochino, naturalmente, che nei club trovino la giusta collocazione, che finalmente i nostri allenatori trovino il coraggio di fidarsi e mandarli in campo: non si può pensare di regalare solo pochi minuti a gente come Antonio Candela, Filippo Melengoni, l’ottimo Sandro Tonali che a noi tanto ricorda Andrea Pirlo per il modo di stare in campo e di giocare, di Andrea Pinamonti, oltre a quelli citati prima, tutti ragazzi che hanno dimostrato di poter tranquillamente calcare i campi della nostra massima serie. Resta un’ultima notazione, ma non meno importante: già conquistando la semifinale, questa Under 19 si è garantita la partecipazione al Mondiale Under 20 che l’anno prossimo si svolgerà in Polonia, questa squadra, se manterrà questo spirito e quest’orgoglio, promette di non fare solo da comparsa, ma di avere le credenziali per arrivare ad un traguardo mai raggiunto dai nostri colori.
*Storico dello sport e collaboratore del “Corriere del Pallone”
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