Il sondaggista Nicola Piepoli, intervistato da Radio Cusano Campus, ha detto che la sconfitta al referendum e le conseguenti dimissioni da Palazzo Chigi hanno fatto bene a Renzi. Inoltre ha affermato: “Abbiamo chiesto agli intervistati se voterebbero un eventuale partito fondato da Renzi e la risposta di un terzo degli intervistati è stata sì”.
Nell’ambito dello stesso sondaggio, Piepoli sostiene che Renzi “ha guadagnato due punti nella sua immagine mentre il Pd è rimasto al livello dei consensi pre-referendum. Chi ha perso è proprio la controparte: Grillo ha diminuito i suoi consensi in termini di fiducia e il M5S ha diminuito la sua share in termini di intenzioni di voto. Tra le file del No solo Berlusconi è cresciuto di 2 punti”.
Insomma Piepoli consiglia implicitamente a Renzi di andare alla ricerca di qualche altra sconfitta…per vincere.
Siamo al ridicolo si vedono i piccoli partiti che hanno “voce”, ma alla fine si vede gia un dopo elezioni politiche la confusione se non si mette le mani alla legge elettorale. I piccoli partiti vogliono contare di più con il risultato di rendere ingovernabile questo stato. Io il voto al PD non lo darò più (erano 55 anni che lo votavo, ma oggi questi vecchi(me compreso)(ho 70 anni)mi hanno deluso, questa sinistra ha fatto il gioco della loro potrona e oggi penso che ne pagheranno lo scotto in termini di voti.Sul panorama politico se Renzi fonda un partito e lascia questi conservatori legati al passato senza prospettive per il futuro dei giovani avrà il mio voto come il 33% che hanno dato il loro consenzo, su una ipotsi di rinnovamento e ci vuole coraggio almeno di provarci, ma oggi alle consultazioni con il presidente della repubblica non ci sono novità ma solo i soliti ciarloni pieni promesse e di richieste che sono come quelle di 50 anni fà. E questo sistema va aggiornato perche sia piu rapido e meno facinoroso, così non aumenteranno gli elettori ma solo se Renzi entra in campo si avrà un ritorno alle urne VIGOROSO altrimenti per votare questi ci sarà un’altra delusione alle politiche