Il Primo Maggio dei sindacati nazionali con i segretari generali di Cgil, CIsl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo è stato celebrato a Portella della Ginestra, in provincia di Palermo, a 70 anni dall’eccidio avvenuto nella località siciliana. L’esigenza di lavoro per il riscatto dalla povertà, è il messaggio che viene dai sindacati con la scelta di celebrare la Festa dei lavoratori proprio a Portella, vale oggi come allora, soprattutto in una terra dove i livelli di disoccupazione sono un’emergenza.
“L’emergenza prioritaria del paese è la disoccupazione giovanile, la creazione di lavoro la politica degli investimenti”, ha detto la segretaria nazionale della Cgil Susanna Camusso. “Non si può non continuare a non vedere e a non correggere il fatto che investimenti privati e pubblici hanno continuato a diminuire in questi anni. Se non riparte un investimenti pubblico dedicato anche a curare il nostro Paese, raccontare ai giovani se ci sarà per loro una prospettiva di lavoro è falso”.
“Se c’è una cosa che la crisi ha insegnato al Paese è che o tutto il Paese riparte, a partire dal Sud, o non supereremo mai totalmente la crisi”, afferma la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. “Parlare di Sud è parlare di investimenti importanti, infrastrutturali, sull’occupazione, sulla ricerca, di cultura del lavoro e della legalità”, aggiunge. “L’emergenza che da tanti anni attraversa il nostro paese è il tema del lavoro: come rilanciamo l’economia del paese, lo sviluppo e la crescita e come creaiamo occupazione – aggiunge Furlan -. Per i tanti disoccupati, in modo particolare i giovani, per i tanti lavoratori e le tante lavoratrici che ogni giorno temono di perderlo, il lavoro”.
Il segretario generale della Uil Carmelo Barbagallo per il 1 maggio invita a “fare ripartire il mezzogiorno per far ripartire l’Italia”. “Bisogna lottare per la legalità, ma nello sviluppo” ha detto a margine del corteo per la festa dei lavoratori. Proprio per il 1 maggio “c’è da impegnarsi – ha detto -. se pensiamo che anche l’altro giorno è morto un giovane di 21 anni sul lavoro e un altro si è suicidato perché non trovava un’occupazione stabile, vuol dire che non abbiamo fatto tutto quello che dovevamo fare. Serve riprendere dal mezzogiorno”.
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