Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (foto a sinistra) ha avviato un procedimento disciplinare contro i giudici della Corte d’Appello di Milano, accusandoli di “grave e inescusabile negligenza” per aver concesso il 25 novembre 2022 gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico al 40enne imprenditore russo Artem Uss (foto a destra), poi evaso e tornatosene tranquillamente in Russia. Il ministro addebita ai tre giudici di aver deciso gli arresti domiciliari “senza prendere in considerazione” circostanze che, indicate nel parere della Procura generale di Milano, contraria ai domiciliari, avrebbero potuto portare a disporre il carcere per l’imprenditore russo. I giudici nei confronti dei quali è stata promossa l’azione disciplinare sono Monica Fagnoni, Micaela Curami e Stefano Caramellino.
In sostanza l’accusa mossa dal ministro ai tre magistrati è di “non aver valutato” elementi dai quali emergeva “l’elevato e concreto pericolo di fuga” dell’imprenditore russo. Nell’ordinanza che concedeva i domiciliari i giudici concludevano che il pericolo di fuga continuava a essere concreto, ma anche che potesse essere contenuto aggiungendo agli arresti domiciliari il braccialetto elettronico. Una decisione in cui il ministro ravvisa una “grave e inescusabile negligenza“.
Da quanto si è appreso oggi, i giudici della quinta sezione penale della Corte d’Appello milanese che hanno firmato l’ordinanza non hanno ancora materialmente ricevuto l’atto di avvio dell’azione disciplinare del ministro a loro carico. Il documento, che deve passare anche attraverso la presidenza della Corte d’Appello, oltre che per la Procura generale della Cassazione, non è ancora stato notificato ai giudici, che hanno saputo dai media l’azione nei loro confronti. L’atto dovrebbe arrivare nella loro disponibilità nelle prossime ore.
In risposta al provvedimento del ministro della Giustizia arriva la replica dell’Associazione nazionale Magistrati che rileva un limite all’indipendenza dei magistrati da parte del ministro Nordio.
“Da quanto leggo da un informato articolo di stampa, l’addebito disciplinare muove censure al merito della decisione, contesta gli apprezzamenti dei fatti operati dal Collegio giudicante e non pare focalizzare l’attenzione sui profili di potenziale responsabilità disciplinare che, secondo la legge, sono costituiti esclusivamente dalla negligenza inescusabile”, dice all’ANSA il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Santalucia, a proposito dell’azione disciplinare del ministro Nordio.
“Una regola fondamentale della materia disciplinare, immediata traduzione del principio della separazione dei poteri, è che il ministro e il Consiglio superiore della magistratura non possono sindacare l’attività di interpretazione di norme del diritto e la valutazione del fatto e delle prove’. Sarebbe assai grave se questo limite, argine a tutela della autonomia e della indipendenza della giurisdizione, fosse stato superato”, ha detto all’Ansa il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia. Il quale parte da una premessa: “Ho solo notizie giornalistiche in merito alla iniziativa disciplinare del ministro della Giustizia contro i componenti del collegio della Corte di appello di Milano che nel novembre 2022 disposero, nella procedura di estradizione per gli Stati Uniti di America del cittadino russo – evaso a mesi di distanza – la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico“. Per questo motivo, “non conoscendo i contenuti dell’iniziativa del ministro e basandomi soltanto su notizie di stampa, posso fare solo considerazioni di carattere generale“. E spiega che la negligenza inescusabile che dà luogo a responsabilità disciplinare è quella “che conduca alla violazione di legge, al travisamento dei fatti, all’adozione di provvedimenti privi di motivazione o con consentiti né previsti dalla legge”.
Domani 20 aprile alle ore 14, ci sarà un’informativa urgente del Governo, con la partecipazione del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, sulla vicenda della fuga di Artem Uss.
Il cittadino russo era stato arrestato il 17 ottobre scorso a Malpensa e aveva trascorso alcuni mesi in carcere per poi ottenere i domiciliari a Basiglio, nel Milanese, dai quali è fuggito il 22 marzo 2023. Sia il ministero, sia il Dipartimento della Giustizia statunitense avevano sollecitato il mantenimento della misura del carcere.
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