I giudici della Corte d’Assise di Bergamo hanno respinto le richieste di perizia sul Dna e sull’ allineamento delle telecamere di sorveglianza chieste dalla difesa di Massimo Bossetti. Il processo pertanto prosegue. I giudici hanno anche deciso che, come chiesto dai difensori, debba essere acquisita l’intera corrispondenza tra il muratore di Mapello e una detenuta del carcere di Bergamo che si chiama Gina.
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