Nell’ambito dell’inchiesta Consip, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione delle posizioni del pm di Napoli Henry John Woodcock (foto) e della giornalista Federica Sciarelli, indagati entrambi per concorso in rivelazione del segreto d’ufficio, Woodcock anche per falso.
La richiesta di archiviazione è stata firmata dal procuratore Giuseppe Pignatone, dall’aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Mario Palazzi, dal momento che dagli accertamenti svolti non sono emersi elementi per confermare le iniziali ipotesi di accusa ed è stata già inviata all’ufficio del gip.
L’iscrizione del magistrato e della giornalista di “Chi l’ha visto?” nel registro degli indagati era legata alla pubblicazione nel dicembre scorso su “Il Fatto Quotidiano”, di un articolo riguardante la fuga di notizie attraverso la quale i vertici di Consip sarebbero venuti a conoscenza dell’inchiesta avviata dai pm napoletani, prima che fosse trasferita a Roma per competenza territoriale. Il sospetto di chi indaga era che la giornalista Sciarelli fosse stata il tramite per il passaggio delle informazioni dal pm partenopeo al giornalista del Fatto Marco Lillo.
L’ipotesi di falso contestata a Woodcock, invece, riguardava le circostanze che hanno portato la Procura di Roma ad ipotizzare la stessa accusa nei confronti dell’ex capitano del Noe, ora maggiore del Comando regionale dei carabinieri di Napoli, Gian Paolo Scafarto in merito alla fondatezza di una presunta presenza di 007, da lui indicata in una informativa, nell’attività di indagine sugli appalti Consip. Interrogati in momenti diversi dai pm romani, sia Woodcock, sia Sciarelli, hanno respinto gli addebiti; né sono emersi elementi di rilievo dall’analisi delle chiamate fatte dai cellulari sequestrati durante l’inchiesta.
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