Tutti a Montecitorio con la fascia tricolore per sostenere i propri sindaci e per rappresentare simbolicamente ognuno la propria comunità. Sit-in di protesta in piazza Santi Apostoli di un nutrito gruppo di terremotati del Centro Italia riuniti nel comitato spontaneo di cittadini apartitici “Quelli che il terremoto…”, nato in difesa delle popolazioni colpite.
Tra gli striscioni esposti in piazza alcuni recitano: “Montanari sì, fessi no” e “Ad Amatrice la scossa, a Roma datevi una mossa”. “Siamo qui per manifestare la nostra amarezza – dice Peppe Mariani, imprenditore marchigiano di Roccafluvione, tra gli organizzatori della manifestazione – per come è stata gestita tutta questa emergenza. Siamo molto arrabbiati e per tanti motivi. Che fine hanno fatto i soldi versati per solidarietà dagli italiani? Dove sono le casette e i moduli abitativi che ci avevano promesso? Non possiamo più aspettare chiacchiere e parole, vogliamo finalmente i fatti”.
Intorno alle 12 i manifestanti si sono mossi in corteo verso Montecitorio dove alle 13 circa una delegazione sarà ricevuta da un gruppo di parlamentari.
Intanto prosegue lo sciame sismico e tra la popolazione colpita c’è preoccupazione, anche alla luce del monito dell’Ingv e della Grandi Rischi, che hanno parlato di possibili forti scosse, anche del 6-7 grado Richter.
All’Aquila gli studenti del liceo Cotugno sono in protesta ad oltranza, sostenuti dai genitori e dagli insegnanti, per chiedere una scuola sicura: l’edificio che ospita l’istituto infatti avrebbe un basso indice di vulnerabilità sismica, del 25% circa.
Intanto il premier Gentiloni assicura che per far fronte all’emergenza che ha colpito il Centro Italia le risorse ci sono: 4 mld nella legge di bilancio e altri ci saranno. Il premier si è detto orgogliosodell’opera degli 11 mila soccorritori, e sul disastro di Rigopiano sottolinea che si è fatto e si fa ogni sforzo per salvare i dispersi. Gentiloni ha invitato a tenersi stretta “una Protezione civile che è all’avanguardia”.
La prossima settimana arriverà un decreto per prevenire ritardi in alcuni interventi nei prossimi mesi.
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