PUNTI DI VISTA/ Un italiano che sa parlare al Paese con la giusta misura della verità

di NUCCIO FAVA*

C’era grande attesa per il discorso di Draghi, e non è andata delusa. Tranne forse per gli immancabili causa sciagure che quasi immaginando cose impossibili e di conseguenza discutibili e difficilmente condivisibili  rappresentano quelle fasce di opinione pubblica sempre e comunque insoddisfatte e scontente. Draghi non ha eluso nessun problema e con chiarezza ed eleganza ha messo in rilievo le linee di fondo seguite dal governo. Aggravate  dalla orribile tragedia che per volontà russa ha colpito l’Ucraina e con essa l’intero equilibrio mondiale. Come Italia si doveva – secondo Draghi – dare la nostra vicinanza e la nostra adesione in ragione dei nostri ideali democratici e costituzionali che non potevano essere messi in discussione. Specie di fronte a provocazioni gravissime da parte della Russia che voleva addirittura contrapporre il suo  modello autoritario a quello occidentale fondato  sul sistema delle libertà in ogni campo e secondo un metodo che consente e facilita storicamente i cambiamenti richiesti ed approvati di libere elezioni.

Oggi questi valori e queste opportunità il governo intende strenuamente difendere anche attraverso misure eccezionali per l’energia , la transizione ecologica e la tutela intransigente dei lavoratori e delle aziende, con le famiglie bisognose che necessitano protezione e tutela . Tutto questo richiede un rinnovato impegno e uno sforzo aggiuntivo per l’azione del governo che è stata irresponsabilmente interrotta da un voto del Senato che ha negato il consenso di alcuni ministri alla richiesta di voto di fiducia. Nonostante fosse stato chiarito per tempo che un voto negativo avrebbe causato le dimissioni del governo e la necessità di un intervento chiarificatore da parte del presidente del Consiglio.”

La mia posizione è nota, ha detto in sostanza Draghi al termine del suo intervento, e mi è chiarissimo che il popolo italiano è contrario alla crisi e sostiene il difficile sforzo che il governo intende proseguire. Noi restiamo al servizio del Paese , non abbiamo mai mancato di rispetto ad alcuna delle forze che hanno costituito la complessa coalizione che ha composto con impegno non comune il cammino fino ad ora compiuto. Il lavoro fatto andrebbe certo proseguito e personalmente non riterrei utile che venisse interrotto. In ogni caso riferirò al capo dello Stato , il quale assumerà doverosamente le sue scelte nell’interesse del Paese.”

*Nuccio Fava, presidente dell’Associazione Giornalisti Europei, è stato direttore del Tg1 e del Tg3 

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