Vladimir Putin ha colto l’occasione della inaugurazione dei Giochi Olimpici per andare a Pechino e incontrarsi con il presidente cinese Xi Jinping e firmare con lui una dichiarazione congiunta per denunciare l’influenza americana – definita “destabilizzatrice” – in Europa e Asia. Nel documento i due paesi si oppongono a una eventuale futura espansione della Nato in Europa e denunciano “l’influenza negativa per la pace e la stabilità della regione la strategia degli Stati Uniti nell’indo-pacifico”, dicendosi “preoccupati” per la creazione nel 2020 di Aukus, l’alleanza militare tra Usa, Gran Bretagna e Australia.
Il Presidente russo inoltre – secondo quanto riporta l’agenzia Novosti – ha annunciato che le due compagnie petrolifere hanno preparato delle nuove soluzioni molto buone per le forniture di idrocarburi e gas alla Repubblica popolare cinese per dieci miliardi di metri cubi.
Il presidente cinese ha accolto il suo omologo russo alla prestigiosa Diaoyutai State Guest House di Pechino, la residenza dove le autorità cinesi ricevono gli ospiti di maggior rilievo, con l’auspicio che l’incontro porti più vitalità nelle relazioni bilaterali. I due non si sono stretti la mano per precauzione contro il Covid-19.
“Oggi è il quarto giorno del capodanno lunare, e l’inizio della primavera, che è un raro buon auspicio”, ha scandito Xi, citato dall’agenzia Xinhua, ricordando la visita a Sochi, in Russia, per le Olimpiadi invernali del 2014. “Si ritiene che l’odierno ‘incontro di capodanno’ inietti più vitalità nelle relazioni sino-russe”. Putin è il primo leader straniero che Xi incontra di persona dal 2020, quando scoppiò la pandemia di Covid-19. Putin, dal canto suo, ha affermato che “le relazioni tra Russia e Cina si stanno sviluppando in modo progressivo con uno spirito di amicizia e partnership strategica”.
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