di FABIO CAMILLACCI/ Montagne russe macedoni per l’Italia di “Ace” Ventura. A proposito, in molti ci chiedono perchè continuiamo a definire “Ace” il c.t. azzurro. Semplice: perchè come il protagonista del film di Tom Shadyac, Giampierone nostro è come “l’acchiappanimali” Ace Ventura interpretato dal grande Jim Carrey. O meglio, è a caccia di “animali calcistici italiani”, animali di razza ormai in via d’estinzione. Questo purtroppo passa il convento e la caccia di “Ace” Ventura prosegue tanto per restare in tema di animali: nun c’è trippa pe’ gatti, come dicono a Roma. Di gente tipo Baggio, Totti e Del Piero nemmeno l’ombra in lontananza. Tanto per fare qualche nome illustre, senza scomodare altri autentici mostri sacri del nostro calcio. La Nazionale italiana di calcio oggi è questa: quella squadra mediocre vista in Macedonia. Tanta grinta, tanto impegno, ma, la qualità latita sempre di più (nella foto a sinistra: l’esultanza di Immobile dopo il gol del 3-2).
Montagne russe da mal di testa per gli azzurri. L’Italia scende dall’ottovolante di Skopje coi capogiri, ma, viva. Anzi, vivissima, perché il 3-2 finale è un risultato di importanza incalcolabile nella rincorsa al Mondiale di Russia 2018. La Macedonia occupa la posizione numero 142 del ranking Fifa, dietro al Lussemburgo. E anche se forse meriterebbe di stare un po’ più avanti, gli azzurri soffrono oltre ogni limite. Quando già sono pronti titoli tipo “Nazionale alla frutta”, o “Macedonia indigesta”, compare Immobile e cambia la serata. Doppietta per lui, gol per Belotti alla prima dall’inizio. E con 7 punti siamo in vetta al girone con la Spagna corsara in casa dell’Albania (6 punti) per 2-0. Per la precisione, la “Roja” al momento è prima per differenza reti. Nell’altra gara del girone G: Israele-Liechtenstein 2-1. Israele ha 6 punti come l’Albania, Macedonia e Liechtenstein sono ancora a zero (nella foto in home page: Belotti a destra e Immobile a sinistra durante un allenamento in maglia azzurra).
“Ace” Ventura cambia dopo la Spagna. Come previsto, il c.t. fa turn over, riadattando le caratteristiche del suo 3-5-2. Cambiano i tre interni di centrocampo, Ventura lancia Bernardeschi insieme a Verratti e Bonaventura. Rispetto al match di Torino, a destra c’è Candreva e non Florenzi, mentre in attacco nasce la coppia Immobile-Belotti, due che Ventura conosce bene avendoli allenati entrambi al Toro. L’intento è chiaro: dimenticare gli stenti con la Spagna, costruire gioco, attaccare. In avvio di gara, però, sono i padroni di casa a rendersi più pericolosi: Buffon deve chiudere subito in uscita bassa su Pandev, per poi essere aiutato dalla traversa al 18′, sul destro improvviso di Nestorovski. Primi segnali di una serata difficile.
Il canto del “Gallo”. Verratti prova a prendere in mano la regia azzurra, ma è in condizioni di forma non esaltanti ed è lasciato troppo solo dai compagni di reparto: spesso concediamo il contropiede ai macedoni, che ci graziano sbagliando i tempi dell’ultimo passaggio. Il pericolo scampato sembra scuotere un minimo gli azzurri, che comunque si accendono a intermittenza. Candreva inizia a sfornare palloni dalla destra, trovando un sinistro volante di Immobile (parato) e un colpo di testa impreciso di Bonaventura prima dell’intervallo. E sui calci da fermo l’Italia è sempre pericolosa. Nasce così il gol: Belotti irrompe su un corner, apre il destro al volo e gela Bogatinov. Prima partita da titolare per il “Gallo” e prima rete. Non è moltissimo, ma è qualcosa.
Nella ripresa il terribile uno-due macedone. Il guaio è che la lezione dei primi 45 minuti non viene recepita. E al 12′ della ripresa, quando Nestorovski pareggia, c’è poco da sorprendersi. L’errore è di Verratti, ma è tutta la squadra ad andare “in bambola”. La riprova arriva 142 secondi più tardi: stavolta a sbagliare è un deludente Bernardeschi (poi sostituito da Parolo), che regala il 2-1 a Hasani. Blackout totale: Buffon ci tiene in vita parando una bomba di Mojsov. L’Italia è in sbandata tutt’altro che controllata. Dentro Sansone al posto di Bonaventura, l’ultima carta di “Ave” Ventura sarà Eder per Belotti.
Grazie Ciro. Quando sembra notte fonda, ecco che appare Immobile, col suo ciuffo biondo che ci ridà speranza. Scocca la mezz’ora della ripresa e Ciro si fa trovare pronto, in mezzo all’area, a piazzare la zampata del 2-2 sull’ennesimo suggerimento di Candreva. Da lì, inizia un finale convulso, coi macedoni stanchi e improvvisamente timorosi di perdere, dopo aver sognato il colpaccio. E alla fine perdono. Cadrebbero già sul colpo di testa di Parolo, annullato per fuorigioco inesistente, invece il colpo del k.o. è ancora firmato da Immobile, sempre su assist di Candreva. E’ la notte di Ciro. E Ventura tira un sospiro di sollievo. Macedonia digerita appena in tempo. A novembre si va in Liechtenstein e basterà non deconcentrarsi, a marzo ci aspetta De Biasi con l’Albania e servirà tutta un’altra Italia.
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