C’è anche quello dello scrittore Roberto Saviano tra migliaia di tweet che stanno criticando il ‘Fertility Day’, l’iniziativa del ministero della Salute Beatrice Lorenzin per informare le donne sui problemi legati alla fertilità. L’hashtag è ormai top trend su Facebook, con molti commenti negativi soprattutto di donne.
“Il #fertilityday è un insulto a tutti – scrive lo scrittore, che fa anche una disamina molto critica dei manifesti pubblicati dal ministero -, a chi non riesce a procreare e a chi vorrebbe ma non ha lavoro. E il 22 mi rovinerà il compleanno”.
Due le critiche principali alla campagna, che ha slogan come ‘Sbrigati, non aspettare la cicogna’ o ‘La fertilità è un bene comune’. Da una parte si afferma che il problema principale che ostacola la maternità è di tipo economico, dall’altra si accusano gli slogan di colpevolizzare le donne che, per volontà o per altri problemi, non hanno fatto figli, una retorica che richiama secondo alcuni quella fascista. “In un Paese con il tasso di disoccupazione come quello italiano, dove chi ha talento, ambizioni e speranze emigra – scrive ad esempio Saviano – dove chi non ha la solidità economica di un famiglia che possa garantire studi e accesso alla professione, lascia il Paese, sembra una presa in giro”.
”Lo slogan del Fertility Day è ‘conoscere per essere libere di scegliere’, non è nostra intenzione fare una campagna per la natalità ma fare prevenzione perché l’infertilita’ e’ una questione di Salute Pubblica”: il ministro della Salute Beatrice Lorenzin risponde così alle critiche venute dal web sulla campagna che partirà nei prossimi giorni in occasione del primo Fertility Day il 22 settembre. ”E’ un problema in crescita che riguarda sia gli uomini che le donne. Abbiamo istituito – spiega la Lorenzin all’ANSA – un ampio tavolo di lavoro dove erano presenti esperti medici di molte specialità, dai ginecologi agli andrologi, endocrinologi e pediatri, psicologi e ancora sociologi ed economisti. E’ stata individuata la necessità di informare le persone perché è emerso che spesso manca la consapevolezza dei tempi della fertilità, che varia a seconda dell’eta”’.
“L’obiettivo di questo giorno della fertilità e di tutta questa attività sulla fertilità dopo il tavolo consultivo è teso semplicemente a dare la corretta informazione ai cittadini. Punto”. E’ stupita della reazione del web Eleonora Porcu, esperta di fecondazione assistita, dell’università di Bologna e a capo del tavolo del ministero che si è occupato di elaborare il piano del ministro.
“Lo dico come operatore con 30 anni di lavoro – sottolinea Porcu – ho visto il dolore delle persone che a un certo punto cercano un figlio e non possono averlo, e spesso perchè non erano a conoscenza del funzionamento del proprio apparato riproduttivo. Se non si conosce questo problema, se non si sa ad esempio che al crescere dell’età cala la fertilità negli uomini e ancora di più nelle donne , se non si sa che le malattie sessualmente trasmissibili possono minare i nostri organi riproduttivi spesso silenziosamente (come la clamidia), se non conosciamo questo profilo fisiologico della specie umana che ha intrinsecamente una bassa fertilità e soprattutto nella parte femminile, ci esponiamo ad un dolore immenso, il dolore della sterilità, del non riuscire ad avere bambini quando li si cerca, e non si riescono ad avere, il dolore è enorme”.
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