Blocchi stradali, pneumatici dati alle fiamme, scontri con la polizia che ha lanciato gas lacrimogeni: i tassisti hanno violentemente protestato oggi a Parigi e in altre città francesi contro “Uber”, cioè le licenze VTC che permettono di dare passaggi in auto a pagamento tramite un’App. La protesta ha bloccato stamattina l’aeroporto di Orly e diversi accessi della capitale, in una giornata già critica per lo sciopero degli insegnanti e dei controllori di volo. Sono 22 le persone fermate per la protesta dei taxi, alla quale hanno partecipato almeno 2100 tassisti .
Violente proteste, con copertoni date alle fiamme, si sono registrate anche a Marsiglia, mentre a Lille un autista con licenza Vtc è stato aggredito da una ventina di tassisti inferociti. Il primo ministro Manuel Valls, che ha “fermamente condannato” le violenze, ha ricevuto una delegazione di tassisti, annunciando la prossima nomina di un mediatore per trovare una soluzione. Ma l’intesa non ha calmato tutti gli animi.
L’ira dei tassisti si rivolge soprattutto contro il ministro dell’Economia Emanuel Macron, per le sue misure di liberalizzazione del lavoro. “Non è normale che un conducente Vtc paghi 150 euro per una licenza, mentre quella per un tassista costa 200mila euro”, afferma un tassista, David Martin, spiegando il senso della sua protesta. Intanto un quinto dei voli sono stati sospesi in Francia per lo sciopero dei controllori di volo, mentre lo sciopero degli insegnanti ha avuto adesioni fra il 13 e il 33% secondo stime del governo e dei sindacati.
Proteste anche in Italia. In alcune città italiane, come Roma e Firenze, i tassisti stanno manifestando contro l’abusivismo nel settore, Uber e contro alcuni emendamenti che riguardano il comparto presentati dall’area Lanzillotta al ddl concorrenza e in discussione oggi al Senato. Nella capitale circa trecento tassisti si sono riuniti a piazza Santi Apostoli. Al Senato si è recata una delegazione di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Federtaxi Cisal per essere ricevuta dal presidente della X Commissione.
“Se non verranno eliminati gli emendamenti a breve organizzeremo una protesta a livello nazionale”, dice all’Adnkronos Alessandro Atzeni di Uiltrasporti settore Taxi. Sono emendamenti, ha spiegato, che avrebbero “conseguenze negative anche per gli utenti perché non ci sarebbe più una tariffa garantita. Abbiamo visto che con Uber non funziona così, a Capodanno sono state pagate tariffe altissime e non possiamo permetterlo”.
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