di FABIO CAMILLACCI/ Quello del Canada è stato un Gran Premio col giallo, fino a un certo punto però. E così, la controversia tra i commissari di gara e la Ferrari sulla legittimità di punire Sebastian Vettel con 5 secondi di penalità, facendo perdere al pilota tedesco la corsa di Montreal, finisce in mano agli avvocati. La Casa di Maranello, per niente convinta della decisione, ha manifestato l’intenzione di presentare appello: verrà formalizzato entro martedi 11 giugno (termine ultimo per presentarlo). Ma c’è la forte probabilità che il destino di questa ricorso sia simile a quello del 2016 dopo il GP del Messico dove fu penalizzato sempre Seb, in quel caso di dieci secondi, per aver cambiato traiettoria; anche quel ricorso venne rigettato. Il regolamento sportivo della Formula 1 infatti sancisce all’articolo 17 paragrafo 1 comma 2a che non si possa presentare appello contro le penalità in termini di tempo stabiliti dal collegio dei commissari. Ed è per questo motivo che già domenica sera è stato ufficializzato il risultato del Gran Premio del Canada che sancisce la quinta vittoria in 7 gare di Lewis Hamilton e conferma lo strapotere della Mercedes.
I fatti. L’episodio che ha deciso il GP andato in scena a Montreal è accaduto al 48° giro, quando, pressato dalla Mercedes di Hamilton, Vettel, al comando della gara, ha perso il punto di frenata alla chicane veloce (ovvero le curve 3 e 4) ed è finito lungo, rientrando poi in traiettoria senza curarsi del rivale il quale, approfittando dell’errore, lo stava affiancando. Questa almeno è la tesi dei commissari perchè se Lewis non avesse alzato il piede dall’acceleratore, sarebbe finito contro il muro coinvolgendo probabilmente anche la “Rossa” del tedesco. I commissari pertanto, dopo aver analizzato fotogramma per fotogramma l’escursione di Vettel e il suo rientro in pista, si sono accorti che Seb, anziché tenere una più sicura traiettoria interna, ha attraversato tutta la pista, viaggiando in direzione del muretto esterno. Da lì la decisione presa all’unanimità di punirlo retrocedendolo di fatto al secondo posto. La Ferrari come detto si appellerà contro questa decisione, ma, è quasi impossibile che riesca a cambiare l’esito finale del GP del Canada (nella foto: il momento in cui Vettel ostacola Hamilton).
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