Le indiscrezioni delle ultime ore sono state confermate: il Consiglio di amministrazione della Rai ha infatti nominato all’unanimità Antonio Campo Dall’Orto direttore generale di Saxa Rubra. Campo Dall’Orto succede a Luigi Gubitosi. Il nome di Dall’Orto risultava il più accreditato dopo l’intervento al riguardo di Matteo Renzi, che lo aveva definito manager di grande esperienza e professionalità.
Campo Dall’Orto subito al lavoro. Il neo dg della Rai ha detto: “Ringrazio il Consiglio di Amministrazione e l’azionista per avermi scelto per questo importante progetto, aziendale e culturale. Da subito mi metto al lavoro, certo di poter contare sullo spirito di squadra, sulle competenze e sulla voglia di fare di tutti coloro che saranno parte di questa importante sfida”.
Maggioni e Dall’Orto “beccati” al ristorante da Il Fatto.it. Poche ore prima, Campo Dall’Orto era stato “beccato” in un ristorante dei Parioli, a Roma, in compagnia della nuova presidente Rai Monica Maggioni da Il Fatto quotidiano.it, che ha pubblicato online foto e video esclusivi (nella foto). “Il Cda è convocato nel pomeriggio alle 17 per la nomina del nuovo dg, voi già brindate?”, chiede il cronista. Nessun commento e appena un sorriso da parte dei due manager: lui in abito e cravatta blu, occhiali da sole tirati indietro sulla testa e zaino, lei nell’abituale outfit con camicia bianca, giacca e pantaloni neri, si allontano insieme entrando nell’auto blu, con autista.
Renzi replica alle polemiche: “Maggioni-Dall’Orto, scommettiamo su professionalità”. Non si è fatto attendere il commento del presidente del Consiglio sulla questione Rai: “Maggioni-Campo Dall’Orto vengono dal mondo della tv e sono esperte di tv: hanno qualcosa da raccontare per i prossimi 30 anni e di tutto possono essere accusati tranne che di mancanza di competenza o aderenza alla Rai. E’ il segno evidente della scommessa sulla professionalità e la competenza che è stata fatta con queste nomine. Vorrei fare di cuore gli auguri di buon lavoro al nuovo direttore generale della Rai, uno dei più interessanti innovatori della tv in questo Paese e lo dico con tutto il rispetto per chi ha preceduto nei vari cda e direzioni generali Maggioni-Campo Dall’Orto”. Il premier poi ha ricordato pure l’esperienza di Campo Dall’Orto, “da Mediaset a Mtv a Viacom”.
Le notizie precedenti
È la direttrice di RaiNews24 Monica Maggioni la nuova presidente della Rai. Designata dal Governo alla presidenza della Rai, è stata prima nominata all’unanimità dal nuovo Consiglio d’amministrazione della Tv pubblica, che si è riunito per la prima volta alle 20, e poi “ratificata” dalla commissione parlamentare di Vigilanza con 29 voti favorevoli su 40. Determinante per raggiungere (e superare) i due terzi della Vigilanza la convergenza tra Pd e Forza Italia. Il Movimento Cinque Stelle ha deciso di astenersi.
Un mini “Patto del Nazareno”. Era stato Matteo Renzi a Palazzo Chigi, dove ha illustrato la riforma della Pa, a lasciare intendere nel pomeriggio che i giochi sulla presidenza erano chiusi. A chi gli ha chiesto se Maggioni fosse la possibile presidente, ha risposto che il Mef stava per formalizzare “un’autorevole giornalista, esperta di Rai” e “il professor Fortis” come componente del Cda indicato dal Tesoro. Marco Fortis è docente di Economia industriale all’Università Cattolica e tra i consiglieri economici del presidente del Consiglio.
Renzi soddisfatto: “È un bel Cda”. Martedi 4 agosto la Vigilanza aveva votato (ancora con le regole della legge Gasparri) i sette nomi di sua competenza per il Cda dell’azienda. Per completarlo mancavano proprio il presidente e un consigliere, indicati oggi dal Governo (formalmente dal ministero dell’Economia). Renzi ha difeso la scelta dei nomi del Cda dicendo: “Fermo restando che ero tra i pochi che proponeva di cambiare il metodo di selezione del Cda, io dico che è un bel Cda. Il Parlamento ha scelto dei professionisti della comunicazione”. A chi gli chiedeva se l’ingerenza dei partiti non fosse esagerata, Renzi ha replicato: “Il Cda scelto con la Gasparri è espressione dei gruppi presenti in commissione di vigilanza. Punto. Noi siamo quelli che vogliono cambiare la Gasparri”.
Il premier accusato di occupare tutte le aziende. “I miei nelle aziende? Andate a vedere i risultati”, il presidente del Consiglio replica così. Insomma: non regge, per il premier, “l’idea che il Cda Rai non vada bene perché formato da professionisti della comunicazione e che quando invece lo faceva la società civile o presunta tale andava bene”. Anche perché “si sbandieravano i membri delle associazioni come grandi punti di riferimento. Ognuno ha le proprie valutazioni, vediamo i risultati. Ma non posso pensare che un direttore di giornale, perché scelto dal centrodestra, non vada bene e invece vada bene un’espressione, non voglio dire dei girotondi, ma di un’associazione culturale di sinistra”. Non ci sta, Renzi, neppure alle accuse di piazzare “tutti i suoi nelle aziende”. “Andate a vedere i risultati di aziende come Eni, Enel e Finmeccanica. Andate a vedere il loro valore in Borsa”.
Il cammino della Maggioni verso la presidenza Rai
Con la nomina del cda ora il nodo della partita Rai è la scelta del presidente che deve avere il sì dei due terzi della Commissione parlamentare di Vigilanza. La trattativa, tutta tra Pd e Forza Italia, ha partorito un nome su cui convergere. E’ quello della direttrice di RaiNews24 Monica Maggioni, gradito sia in ambienti Dem che Forzisti, e indicato dall’assemblea degli azionisti della Rai. Sul nome del presidente Rai serve un’intesa blindata, perché i numeri sono risicati (la maggioranza con Forza Italia raggiunge esattamente i 27 voti, che valgono i due terzi) e tra i Dem c’è chi teme possibili sgambetti della minoranza. Sgambetto che secondo alcuni sarebbe già stato provato dai due bersaniani in Vigilanza, Miguel Gotor e Federico Fornaro, che avevano proposto il nome di Ferruccio De Bortoli, su cui i renziani hanno però posto un veto perché considerato un nemico di Palazzo Chigi. L’ex direttore del Corriere della Sera (si racconta in ambienti Dem) non avrebbe gradito la decisione di essere tirato nella contesa a sua insaputa.
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