di ROMANO LUSI/ Matteo Renzi ha scelto la tribuna dell’annuale meeting di Comunione e Liberazione a Rimini per rilanciare la sua promessa di abolizione dell’Imu sulla prima casa e della Tasi per tutti (a prescindere dal reddito e dalla qualità degli immobili: ricchi e poveri, stesso trattamento), ma anche per appioppare un nuovo hastag, più demagogico, al suo piano di pasticciate riforme: #riformeanticasta. Lo scopo, come al solito, è quello di dare in pasto all’opinione pubblica meno avveduta dei nemici a cui addossare i suoi fallimenti: preferibilmente politici e sindacalisti. Poi le stesse cose è andato a raccontarle a Pesaro. Ma la terza tappa della giornata, all’Aquila, gli è andata male, tanto che ha dovuto fare un cambio di programma per motivi di sicurezza: il primo appuntamento che si sarebbe dovuto tenere al ristrutturato palazzo Fibbioni, nuova sede della municipalità aquilana, ha dovuto spostarlo presso la sede del “Gran Sasso Science Institute”, in Villa Comunale, perché si è trovato di fronte alla contestazione di gente esasperata per i tempi lunghi nella realizzazione delle opere di ricostruzione del dopo terremoto. Ad inscenare la protesta, in particolare, sono stati i comitati “3 e 32” e “Ombrina mare”. Bilancio: 4 persone ferite nei tafferugli che ne sono seguiti tra dimostranti e polizia.
Quattro le persone rimaste ferite nei tafferugli scoppiati fra i manifestanti di comitati e associazioni contrari alla politica del governo e le forze dell’ordine. In particolare a San Bernardino, dove avrebbe dovuto svolgersi l’incontro istituzionale nel ristrutturato palazzo Fibbioni, una poliziotta ha riportato un trauma al setto nasale mentre un contestatore ha accusato un malore ed è svenuto. Quando poi il corteo si è spostato alla Villa Comunale, altri due manifestanti hanno riportato leggere contusioni a seguito di una carica fatta dal cordone di sicurezza costretto a rispondere ad un tentativo di sfondamento con il lancio di sanpietrini avvenuto proprio mentre Renzi giungeva al Gran Sasso Science Institute. I quattro sono stati condotti all’ospedale San Salvatore. Quando, dopo il suo intervento, il premier ha lasciato l’istituto di alta formazione,
Matteo Renzi ha colto l’occasione per attacchi a Grillo e Salvini. E anche sul tema dei migranti Renzi attacca quella che definisce una propaganda politica che si consuma sulla vita delle persone: “Non cederemo mai al provincialismo della paura, possiamo anche perdere tre voti ma prima salviamo vite umane e poi ci preoccupiamo”.
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