Vittorio Emiliani, ex deputato e membro del Cda Rai dal 1998 al 2002, intervistato da Radio Cusano Campus, ha parlato senza peli sulla lingua della Rai e dell’influenza politica sulla Rai.
Governo, partiti e Rai. “La presenza dei partiti in Rai si è rafforzata ancora di più rispetto agli anni precedenti –ha affermato Emiliani-. Renzi ha accentrato di più il controllo della televisione pubblica rispetto a Berlusconi, che veniva molto di più attaccato per la vicenda del conflitto d’interessi. C’è una cosa ancora più grave: l’unico caso di una nomina diretta da parte della Presidenza del Consiglio di un elemento di vertice della Rai è quello di Mussolini che nel 1927, dando vita all’Eiar, nominò il fratello Arnaldo vice presidente dell’Eiar. Renzi non ha nominato il fratello, ma c’è comunque una nomina diretta. La Dc non l’ha mai fatto questo. C’è ancora di più il controllo politico su questa Rai. Un’azienda deve essere autonoma”.
La neo presidente Monica Maggioni. “Non la stimo –ha dichiarato Emiliani-, non ho grande considerazione per lei. Ha una carriera tutta fatta di nomine interne, abbastanza forzata, non è come l’Annunziata che veniva dalla direzione di un Tg, aveva un’esperienza politica molto forte e aveva avuto esperienze esterne alla Rai”.
Talk show in crisi. “Quale medico televisivo –ha sottolineato Emiliani- ha ordinato a Ballarò e Di Martedì di andare in onda la stessa sera? E’ una fesseria, un’impuntatura di Floris che voleva dimostrare di essere più bravo di Giannini. Non fanno ascolti nessuno dei due. La Rai avrebbe dovuto spostare Ballarò ad un altro giorno. Prima alle tribune politiche il Presidente del Consiglio era costretto ad andare e ad accettare interviste anche con giornalisti scomodi, invece adesso vanno dove gli pare. C’è anche una disattenzione generale da parte dei telespettatori. Finchè c’era Berlusconi era diverso, perché era un bersaglio generale. Con Renzi sono più buoni. Fa la stessa politica di Berlusconi, aggravata dal fatto che non ha un’opposizione organizzata”.
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