Sarebbe morto per soffocamento – e non per suicidio sotto un camion – Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza trovato cadavere nel 1989, sotto le ruote di un grosso mezzo di trasporto sulla statale 106 Ionica all’altezza di Roseto Capo Spulico (Cosenza). Dopo 28 anni – durante i quali i familiari hanno chiesto insistentemente che si facesse luce sulla morte di Bergamini – l’esito della super perizia medico-legale disposta dal gip del tribunale di Castrovillari sul cadavere del calciatore può contribuire a dare nuovo impulso all’inchiesta sulla sua tragica fine.
Un risultato quello del nuovo sofisticato esame autoptico che, come riporta il Quotidiano del Sud, non collima con la tesi del suicidio sotto un camion e rafforza, invece, l’esito della consulenza del Ris di Messina, che ritiene incompatibile la morte con l’ipotesi del decesso causato dall’impatto con l’autocarro in movimento.
La salma di Denis Bergamini – la cui morte, avvenuta il 19 novembre del 1989, fu attribuita al gesto volontario di togliersi la vita – è stata riesumata lo scorso luglio dopo la riapertura dell’inchiesta da parte del Procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla.
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