“L’incontro ha ribadito l’apertura di un dialogo in un clima di rispetto reciproco, dobbiamo continuare a dialogare. Sono soddisfatto”: con queste parole il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha sintetizzato l’esito della cena a Bruxelles con il presidente della commissione Ue, Jean-Claude Juncker, per rilanciare la trattativa sulla manovra economica italiana dopo l’annuncio di ieri della apertura della procedura di infrazione per debito eccessivo.
“Il lavoro – fa sapere a sua volta un portavoce della Commissione europea – proseguirà nei prossimi giorni per avvicinare i rispettivi punti di vista e cercare una soluzione di prospettiva”.
“Non si è discusso di saldi finali. Ovviamente non ho posto alcuna rinuncia alle riforme qualificanti del nostro governo”, aggiunge Conte. Quello con Juncker “non è stato un incontro risolutivo. Il passo avanti sta nell’aver ribadito l’apertura di un dialogo” tra Italia e Ue, ha poi spiegato il premier. Il rischio Grecia? “L’Italia ha dei fondamentali così solidi che il paragone mi sembra fuori luogo”, ha detto Conte.
“Non litighiamo, we are friends”, ha detto Conte ai giornalisti che fotografavano la stretta di mano con Juncker (foto) al suo ingresso al palazzo Berlaymont.
Un moderato ottimismo su cui getta un po’ di acqua fredda, come al solito, il vice: Salvini. Il quale commenta: “Bene Conte. Dialogo e buon senso nell’interesse dell’Italia, nessun passo indietro ma la voglia di valutare bene tempi e numeri di spese e investimenti”. E l’ennesima precisazione: “Passi indietro non se ne fanno! Avanti tutta!”.
Salvini in giornata aveva ancora detto sull’argomento: “No ai ricatti. “Non credo che a Bruxelles si preoccupino dello zero virgola: all’Europa serve un’Italia che cresce. E penso che sanzioni e ricatti non servano né agli italiani né all’Ue. La manovra – ha aggiunto – non è un pacchetto chiuso, ma non ci possono chiedere di mettere le mani nelle tasche degli italiani e togliere soldi, e, per quanto mi riguarda, passi indietro sulla legge Fornero”.
“Dall’incontro tra il premier Conte e Junker ci aspettiamo tanto”, dice anche il vice premier Luigi Di Maio, a Palermo. Fermo restando che per Di Maio reddito di cittadinanza e riforma della Fornero a quota 100 non si toccano, il vicepremier si dice disponibile a concedere a Bruxelles alcune modifiche alla manovra: “Aumentiamo pure i tagli agli sprechi, riorganizziamo i beni pubblici, siamo disponibilità anche a ragionare sulla dismissione di alcuni asset strategici. Ma deve essere chiaro: siamo stati eletti per cambiare tutto”.
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