di FABIO CAMILLACCI/ Una decisione presa da tempo e maturata venerdi sera: l’eliminazione dalla Champions League a opera del Lione è stata la goccia che ha fatto traboccare un vaso già colmo. Maurizio Sarri è stato esonerato dalla Juventus e a sorpresa al suo posto arriva Andrea Pirlo, inizialmente destinato a guidare la Juve Under 23 che milita in Serie C. Una scelta clamorosa quella di affidare la prima squadra all’ex centrocampista campione del mondo che finora non ha mai allenato in vita sua. Dunque, un esordiente come condottiero della Vecchia Signora edizione 2020-2021: è la prima volta che succede nella storia del club bianconero. Una scelta dettata anche dal bilancio visto che adesso a libro paga oltre ad Allegri c’è pure Sarri. Due anni di contratto per Pirlo.
Il licenziamento di Sarri. Il presidente Andrea Agnelli ha preso la sua decisione prima di quanto ci si aspettasse. Troppo forti evidentemente i segnali degli ultimi mesi, con una squadra lontana dai progetti del suo allenatore e i risultati quasi mai in linea con le aspettative, al netto dello scudetto, vinto però per inerzia e per il “ciapa no” delle inseguitrici. Senza dimenticare la pressione della piazza juventina che non hai amato Sarri e da tempo spingeva per l’esonero. Come scrivemmo fin dall’inizio, un matrimonio nato male quello tra l’ex tecnico del Napoli e Madama; un matrimonio contronatura, due stili troppo diversi, due storie e tradizioni troppo diverse. Un mondo, quello juventino, che non è mai stato davvero suo. E infatti: tensioni, critiche, rapporti complicati con uomini importanti dello spogliatoio e con i dirigenti.
Ma non è tutta colpa di Sarri. Ribadiamo un concetto espresso più volte: se prendi un allenatore come Sarri devi costruirgli una squadra su misura, con i calciatori che vuole lui. Mentre la Juventus l’estate scorsa ha fatto un mercato orribile spendendo male e cedendo calciatori importanti, poi sostituiti con giocatori non da Juve. Senza dimenticare i tanti elementi messi sul mercato e poi rimasti tra polemiche e malumori. Ma lo sappiamo, alla fine nel calcio paga soltanto il tecnico. Infatti, per ora, all’orizzonte non ci sono segnali di terremoto societario, anche se ci sono voci di una possibile rottura con il direttore sportivo Fabio Paratici principale sponsor di Sarri.
Sirene romaniste per Paratici. Si tratta di un dirigente molto amico dell’attuale amministratore delegato giallorosso Guido Fienga che da tempo sta lavorando per provare a portare nella Capitale il ds juventino; anche perché Fabio Paratici ultimamente sta spesso a Roma per via di una questione sentimentale (una compagna romana). Oltretutto il club di Trigoria, all’inizio di una nuova era con l’arrivo del Gruppo Friedkin, al momento è senza direttore sportivo dopo il licenziamento di Petrachi. Per ora la Juventus smentisce parlando di “voci totalmente infondate”. Però lo sappiamo: spesso la smentita è una conferma. Staremo a vedere.
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