di FABIO CAMILLACCI/ La Lupa che sbrana il Toro è l’ultima immagine di questo turno infrasettimanale valido per la 12° giornata di Serie A. La Lupa sbrana un Torino malato che adesso è ultimo in classifica con 6 punti come il Crotone e ben 30 reti incassate: la peggior difesa del torneo. L’unica squadra a essersi salvata dalla retrocessione in B dopo aver subito così tanti gol in 12 gare è la Pro Patria nel lontano 1951.
I giallorossi invece con il 3-1 dell’Olimpico agganciano la Juventus al terzo posto portandosi a -4 dal Milan capolista. I granata pagano soprattutto la follia del 19enne difensore ivoriano Wilfried Singo che rimedia due cartellini gialli nei primi 14 minuti di gioco e viene giustamente espulso; anche se fino a quel momento era stata la Roma a fare la partita creando i pericoli maggiori.
In sintesi, il tecnico del Toro Marco Giampaolo è sempre più in discussione. Patron Cairo valuta il da farsi. Contro la compagine di Fonseca non è bastata nemmeno la rivoluzione sia sul piano tecnico-tattico che a livello di uomini, schierando una squadra con un’età media di 24 anni e 87 giorni, la più giovane dal 2006-07. Cinque le novità: il portiere Milinkovic-Savic (fratello del giocatore della Lazio), Bremer, Gojak Lukic e Buongiorno, 21 anni, che in maglia granata ha soltanto una presenza stagionale in Coppa Italia e un’altra nella stagione 2017-18.
La partita. Nel primo tempo, per i padroni di casa segnano il solito Mkhitaryan e Veretout su rigore; netto il fallo di Bremer su Dzeko che provoca il penalty. Nella ripresa, gioiello di Pellegrini, poi la Roma decide di staccare la spina e Belotti accorcia le distanze approfittando di una pausa romanista collettiva dove spicca il doppio errore di Pau Lopez: portiere spagnolo disastroso per il quale la Roma è stata capace di spendere circa 30 milioni. C’è un problema portiere in questa bella Roma.
Il titolare Mirante, al momento è indisponibile ma anche lui ha sulla coscienza 3 dei 4 gol presi a Napoli. Dopo la rete del “Gallo”, i giallorossi incredibilmente si spaventano e rischiano più volte di subirne un’altra. Ecco i limiti della squadra di Fonseca: resta poco equilibrata tra attacco, difesa e centrocampo, spreca ancora troppo in fase offensiva, è poco cattiva e ogni tanto stacca la spina. L’allenatore portoghese dovrà lavorare molto su questi punti per far crescere il gruppo e per la felicità dei proprietari americani Dan e Ryan Friedkin anche oggi presenti in tribuna.
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