di FABIO CAMILLACCI/ Peccato che questa meravigliosa, fantastica, emozionante Champions League stia volgendo al termine. Ormai, per noi che viviamo di pane e pallone, non resta che la finalissima del primo giugno prossimo allo stadio Wanda Metropolitano di Madrid. Una finalissima tutta britannica: Liverpool-Tottenham. Il vento è cambiato, le inglesi hanno spazzato le spagnole dal tetto d’Europa. E stasera in particolare, gli Spurs di Pochettino hanno spazzato via in un’altra partita incredibile e mozzafiato, lo splendido giocattolo Ajax che prima di queste semifinali, a sua volta, era stato capace di spazzare via i campioni d’Europa in carica del Real Madrid e la Juventus di Cristiano Ronaldo. Una Coppa dalle grandi orecchie pazza e bellissima. Come ad Anfield di martedi con il clamoroso 4-0 dei Reds al Barcellona, anche alla Johan Cruijff Arena emozioni a non finire in questo mercoledi di grande calcio. Il Tottenham compie un’impresa storica, l’Ajax si butta via sul più bello: dopo l’1-0 di Londra, i Lancieri si portano sul 2-0 nel primo tempo di Amsterdam. Sembra fatta, ma, questo Tottenham non molla mai, è così fin dalla fase a gironi quando eliminò l’Inter al fotofinish, suicidio nerazzurro a parte. Gli Spurs nella ripresa calano un incredibile tris e per la prima volta nella loro storia centrano una finale di Coppa Campioni. Quella londinese peraltro è la 40° finalista diversa nella storia di questa competizione.
Lucas, una tripletta da urlo. L’eroe della serata in casa Tottenham, l’uomo-copertina, l’uomo della provvidenza è Lucas Moura, uno che non ti aspetti, uno che non sarebbe nemmeno titolare, se Harry Kane non fosse rotto. E invece il 26enne centrocampista-esterno brasiliano c’è e firma una tripletta sontuosa con sigillo finale e decisivo al 95′. Un altro capitolo folle della Champions più pazza di sempre. Lucas Moura ex Corinthians, San Paolo e Paris Saint Germain (nella foto Gazzetta.it la sua esultanza al terzo gol). In casa Ajax invece l’allievo di Guardiola ai tempi del Bayern Monaco Ten Hag, perde nel riscaldamento David Neres e sceglie Dolberg come sostituto. Mentre Pochettino, pur senza “Hurricane”, rispetto al match d’andata ha un Son in più. L’allenatore argentino si giocherà solo nel secondo tempo la carta Llorente. A seguire, oltre al “Toro di Pamplona” ex bianconero, entrerà in campo un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano: l’ex romanista Lamela, talento puro. L’Ajax come contro Real e Juventus e come all’andata a Londra, è sempre uno spettacolo nel gioco e nelle giocate. Ma il Tottenham dimostra che per vincere nel calcio serve anche l’esperienza e quella che a Napoli chiamano ‘a cazzimma. Ecco, stasera gli Spurs hanno avuto molta più cazzimma dei giovani Lancieri andati in tilt quando ormai la finale di Madrid era a portata di mano. La bellezza del calcio, lo sport più bello e crudele del mondo. Aveva proprio ragione un grande allenatore del passato come Ernst Happel: “Ogni giorno senza calcio, è un giorno inutile”. Come dargli torto?
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