Un sacerdote italiano della diocesi di Roma, Maurizio Pallù, è stato sequestrato ieri in Nigeria. Sull’accaduto è già stata allertata l’unità di crisi della Farnesina e la Procura di Roma, gruppo Antiterrorismo, ha aperto un fascicolo di indagine. Il Papa fa sapere che sta pregando per lui.
Il sacerdote è stato bloccato ieri, insieme ad altre 4 persone, mentre si stava recando a Benin city, nel sud della Nigeria. I quattro sono stati fermati da un gruppo armato che li ha rapinati di tutti i loro averi e ha rapito il sacerdote, che si trova in missione in Nigeria da tre anni. L’indagine della Procura di Roma è affidata al pm Sergio Colaiocco.
Maurizio Pallù è nato a Firenze il 18 ottobre 1954. Nel 1971 ha incontrato il Cammino Neocatecumenale. Nel 1977, si legge in una breve biografia pubblicata dalla parrocchia di San Bartolomeo in Tuto a Casellina (Firenze), si è laureato in storia e dopo sei anni è partito come missionario laico per 11 anni in vari Paesi del mondo.
Nel 1988, alla morte del padre, è entrato nel seminario “Redemptoris Mater” di Roma. Nel 1991 è stato ordinato presbitero e dopo due anni, trascorsi lavorando come cappellano, in due parrocchie di Roma, è stato inviato in Olanda.
Don Walter Insero, responsabile dell’Ufficio per le Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma, ha dichiarato: “Monsignor Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, è stato avvisato del sequestro del sacerdote della diocesi di Roma in missione nel sud della Nigeria. Vive insieme a tutta la Chiesa di Roma un’apprensione, sperando e pregando, soprattutto, che questo suo figlio possa tornare presto in libertà ed essere riabbracciato e riaccolto dalla sua Chiesa madre”. “C’è apprensione e preoccupazione – aggiunge don Insero – ma allo stesso tempo la Chiesa si unisce in preghiera, pregando per lui e per la sua liberazione”.
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