Rispettato il vecchio detto “Dio li crea e la Madonna li accoppia”: il segretario della Lega, Matteo Salvini, è volato ieri a Filadelfia per incontrare Donald Trump, dove il miliardario aspirante alla Casa Bianca ha tenuto l’ultimo comizio elettorale in vista delle primarie repubblicane che si svolgono in Pennsylvania. Il faccia a faccia – secondo quanto apprende l’ANSA – è durato circa 20 minuti.
Salvini è arrivato accompagnato da Amato Berardi, presidente del Nia-Pac (National Italian American Political Action Committee), l’organizzazione il cui scopo primario è quello di promuovere le tradizioni, la lingua e la cultura italiana negli Stato Uniti. Il segretario generale della Lega si è quindi seduto tra i fan del tycoon tenendo in mano come tutti gli altri un cartello blu con lo slogan “Trump. Make America Great Again”. Al termine del colloquio Salvini e Trump si sono concessi sorridenti ai fotografi. Poi Salvini si è spostato a Washington per una serie di altri incontri.
Donald Trump ha salutato Matteo Salvini, ricambiando così l’augurio che il segretario della Lega ha rivolto al tycoon, quello di essere eletto il prossimo 8 novembre presidente degli Stati Uniti: “Matteo, ti auguro di diventare presto primo ministro in Italia”.
Al centro del colloquio tra Salvini e Trump – racconta Amedeo Berardi, presidente del NiaPac presente all’evento – i temi dell’economia, e soprattutto quello dell’immigrazione, prioritario in Europa come negli Stati Uniti. E proprio sull’immigrazione si sarebbe registrata piena sintonia tra Salvini e Trump, entrambi d’accordo sulla necessità di sviluppare da una parte e dall’altra dell’Atlantico politiche mirate ad aiutare il più possibile nei Paesi d’origine le popolazioni che fuggono dalla fame e dalla povertà.
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