Due sanguinosi attacchi terroristici, di matrice diversa ma egualmente efferati e allarmanti, hanno funestato la domenica. Prima in Costa d’Avorio l’assalto a un complesso turistico, analogo a quello avvenuto il 26 giugno scorso a Sousse in Tunisia, poi l’esplosione nella capitale turca.
Ad Ankara l’esplosione si è verificata nel quartiere di Kizilay, nel centro della città, alle 18.30 locali (le 17.30 in Italia), in una zona vicina a quella in cui il 17 febbraio scorso era scoppiata un’autobomba che aveva ucciso 32 persone. Sul posto, riferisce la Cnn Turk, sono giunte diverse ambulanze e mezzi della polizia. Testimoni parlano di un’esplosione molto potente, udita in diverse zone della capitale turca. Il bilancio è di almeno 27 morti e 75 feriti. Secondo le tv locali si è trattato di un’autobomba fatta esplodere contro un bus, nei pressi di una fermata molto affollata dove erano parcheggiati diversi altri mezzi, che hanno preso fuoco o sono stati danneggiati. L’attacco è avvenuto in una zona centralissima della capitale turca, tra il parco Guven e la piazza di Kizilay, a poca distanza anche da due fermate della metro.
L’autorità radiotelevisiva turca ha imposto un divieto temporaneo di pubblicazione delle immagini relative all’esplosione di stasera. La misura è ricorrente in Turchia in caso di attacchi terroristici
In Costa d’Avorio la località balneare presa di mira è a 40 chilometri da Abidjan. Gli attentatori (pare soltanto due armati di mitragliatrici) sono arrivati dal mare su una barca, sparando all’impazzata contro gli ospiti di due hotel, il Koral Beach e l’Etoile du sud. Il bilancio provvisorio è di almeno 12 morti, di cui 4 europei. “Non sappiamo se il numero delle vittime sia più alto. Al momento stiamo passando al setaccio la zona”, ha dichiarato un ufficiale della polizia locale . Poi si è accertato che sono 16 le persone assassinate.
Il consolato generale di Francia a Abidjan ha chiesto ai residenti francesi di non viaggiare tra Assine, Bassam e Abidjan “per non ostacolare le forze dell’ordine”.
Secondo la tv francese Tf1 i due terroristi, a volto scoperto, che hanno colpito avventori di bar e bagnanti in spiaggia con kalashnikov si sarebbero dati alla fuga sempre al grido di “Allah Akbar” (Dio è grande).
Anche in Tunisia i jihadisti dello Stato islamico che il 26 giugno dello scorso anno massacrarono 39 persone sulla spiaggia di Sousse arrivarono dal mare, a bordo di un motoscafo e una moto d’acqua.
La Farnesina sta verificando l’eventuale coinvolgimento di italiani .
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