E’ stato licenziato Alberto Muraglia, il ‘vigile in mutande’, dipendente del Comune di Sanremo, diventato suo malgrado il simbolo dei furbetti del cartellino scovati dalla Guardia di finanza nell’inchiesta ‘Stakanov’ sull’assenteismo nel Comune di Sanremo. Già erano stati licenziati due messi notificatori e due operai specializzati. Ieri è stato il turno del vigile (il provvedimento tra l’altro gli è stato recapitato da alcuni colleghi), di due messi notificatori e di un operaio. Ma la lista è probabilmente destinata a allungarsi e l’ufficio procedimenti disciplinari del Comune di Sanremo sarà chiamato a un super lavoro, viste le oltre 200 posizioni da esaminare e le relative audizioni.
Come si vede, non c’era bisogno della legge-show “anti furbetti” di Renzi e Madia per intervenire su casi di “evasione dal lavoro”. Basta solo attuare le norme che già ci sono. Naturalmente, poi, il licenziato ha diritto di far valere le sue ragioni e di opporsi al provvedimento. Altro che 48 ore! Infatti…
Il difensore: impugneremo il licenziamento – “Non ho ancora letto a fondo il provvedimento, ma sicuramente lo impugneremo, perché il mio assistito si è puntualmente giustificato delle contestazioni”. Così l’avvocato Alessandro Moroni, di Sanremo, commenta la notizia del licenziamento di Alberto Muraglia, il vigile sanremese di 53 anni, sorpreso dalle telecamere della Guardia di finanza durante l’inchiesta ‘Stakanov’ sull’assenteismo in Comune a Sanremo a timbrare il cartellino in mutande. L’avvocato Moroni, che difende Muraglia assieme all’avvocato Luigi Alberto Zoboli, ha sostenuto sin dall’inizio che il suo assistito quella mattina si doveva ancora mettere in pantaloni, in quanto stava uscendo per un servizio urgente al mercato. E negli interrogatori successivi al blitz della Finanza compiuto il 22 ottobre scorso aveva anche detto: “Mi è capitato di smontare dal servizio, di arrivare a casa e ricordarmi di non aver timbrato. Per evitare di rivestirmi sono andato a strisciare il badge anche in pigiama”.
Certo, è normale, prima si va a timbrare, poi si torna a casa a vestirsi e poi si va al lavoro… fanno tutti così… Per quelli come me che dormono senza mutande è un po’ un casino, ma tant’è… basta impugnare ed un giudice rinco, o colluso che reintegra si dovrebbe poterlo trovare.