Le agenzie di stampa sono rimaste ferme oggi per uno sciopero di 24 ore proclamato dal Coordinamento dei Comitati di Redazione delle Agenzie di stampa nazionali “alla luce – si afferma in un comunicato – delle mancate risposte da parte del ministro Luca Lotti” (foto). “Quella di oggi – si fa rilevare nel comunicato – una giornata importante per l’Europa e per l’Italia e per questo, fin da ora gli oltre 800 giornalisti delle agenzie di stampa esprimono il loro rammarico, in primis al capo dello Stato Sergio Mattarella, alle Istituzioni nazionali e dell’Ue e all’opinione pubblica per il silenzio dei notiziari su cui poggia l’intero sistema dell’informazione in Italia”.
“I Cdr – si afferma ancora – chiedevano al ministro Lotti la convocazione di un incontro con il coordinamento dei Cdr e una chiara indicazione di disponibilità ad un vero confronto su soluzioni alternative al bando di gara europeo per il settore, in particolare sulle proposte avanzate dalla Federazione della Stampa, alla luce di fondate preoccupazioni”. “Le gare europee, peraltro imminenti, a giudizio dei Cdr di tutte le testate del settore mettono infatti a rischio la sostenibilità e, in alcuni casi, la sopravvivenza delle aziende e delle redazioni, oltre a compromettere il pluralismo dell’informazione e la salvaguardia degli interessi dell’informazione primaria italiana rispetto ai grandi gruppi editoriali stranieri”.
“Per tutta risposta il ministro – si afferma – scarica sui giornalisti delle agenzie, dopo due mesi di dichiarazioni pubbliche di preoccupazione e di richiesta di un vero confronto, l’onere di aver “unilateralmente compromesso” una fantomatica fase di dialogo che da parte sua non c’è mai stata, mentre è stato sempre ribadito, in tutte le sedi, che il bando di gara europeo così concepito è ineluttabile. Per questo le redazioni delle Agenzie di stampa, pur consapevoli del loro ruolo di responsabilità nel Paese, di fronte alla chiusura totale manifestata fino ad oggi dal ministro Luca Lotti, si asterranno dal lavoro proclamando il primo sciopero nella storia dell’editoria italiana dell’intero settore dell’informazione primaria”.
Il ministro si paleserà su Facebook con un selfie: è in montagna a sciare.
Scioperano anche giornalisti e personale tecnico di Sky: lo ha deciso a larghissima maggioranza l’assemblea di redazione. I giornalisti chiedono all’azienda di ritirare gli esuberi e di riprendere il confronto con il sindacato sul piano di trasformazione e riorganizzazione.
”FNSI, Associazione Stampa Romana e Associazione lombarda dei giornalisti esprimono vicinanza alla redazione di Sky Tg24 in una battaglia per affermare le ragioni della dignità del lavoro. Il sindacato dei giornalisti italiani – continua la nota – ribadisce che è inaccettabile la dichiarazione di esuberi, a fronte di un piano di investimenti di 29 milioni di euro, e conferma la propria disponibilità a riprendere il confronto, ma a condizione che si riparta dalla centralità del lavoro e dalla salvaguardia dell’occupazione di tutti i giornalisti”.
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