Sciopero di due giorni proclamato dai gestori delle pompe di benzina contro “l’ondata di fango” sollevata da esponenti del governo per i rincari alle pompe

I gestori delle pompe di benzina e le associazioni di categoria hanno deciso di avviare una campagna di contro informazione sulla vicenda degli aumenti dei prezzi dei carburanti e di proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio, una prima azione di sciopero nazionale, con presidio davanti al Parlamento, per i giorni 25 e 26 gennaio  “per porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità.Intanto le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete.

Questa la reazione che ha categoria ha avuto di fronte al comportamento del Governo Meloni e in particolare di alcuni esponenti dei partiti della maggioranza  (tra cui il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini nelle sue frequenti apparizioni televisive) lanciatisi in insinuazioni su ipotetiche  speculazioni che nulla hanno a che vedere con la principale causa dei rincari, determinati dalla reintroduzione delle accise sui carburanti, reintrodotte dal Governo Meloni, quando la stessa presidente del Consiglio aveva fatto diffondere in campagna elettorale uno spot televisivo in cui attribuiva proprio alle accise introdotte dal Governo precedente la causa del caro-benzina e del caro-gasolio (vedi foto a lato)

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