Alle 16,05 di oggi la terra ha tremato in Umbria per una scossa di terremo di magnitudo 4,3 e 4.8, che ha avuto come epicentro Umbertide, ma la scossa è stata avvertita in diverse aree zone della regione. Il sindaco di Umbertide, Luca Carizia, ha riferito all’Ansa che diverse persone sono scese in strada e che la scossa è stata distintamente avvertita, tuttavia i controlli effettuati in provincia di Perugia hanno escluso al momento danni a persone o a cose. Lo sottolinea il Dipartimento della Protezione Civile dopo aver fatto una serie di verifiche con le strutture locali della Protezione Civile. Ai centralini dei Vigili del Fuoco sono arrivate diverse richieste di informazioni ma al momento nessuna richiesta di intervento. Al momento sono state “segnalate microlesioni su edifici”, “non danni a persone”. E’ quanto riferiscono i Vigili del Fuoco.
Le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse venerdì a Umbertide: lo ha deciso il sindaco, Luca Carizia.
Più tardi si è appreso che la scossa è stata avvertita anche in Toscana, nelle province di Arezzo e Siena.
All’Adnkronos Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, ha dichiarato all’Adnkronos: “Importante che non ci siano danni né alle persone né alle cose. Stiamo monitorando con la Protezione Civile ma al momento sembra sia tutto tranquillo. Mi arrivano continuamente rassicurazioni da parte della Protezione Civile, quindi speriamo sia solo paura e niente di più“.
Invece Salvatore Stramondo, direttore dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, ha affermato che il terremoto “Certamente è stato sentito fra le province di Perugia, di Arezzo e nel Ternano fino alle Marche e alla costa adriatica”. Quella colpita dal terremoto “è una zona che ha una sismicità storica e recente importante”, nell’alta Valtiberina, a Nord rispetto a quella colpita dal terremoto del 1997 e all’intersezione fra Marche, Abruzzo e Lazio. Per avere le prime informazioni dettagliate relative alle faglie attivate servirà ancora un po’ di tempo, ha detto Stramondo. “Quelle che abbiamo al momento sono ancora analisi qualitative e non di dettaglio”, ha aggiunto. E’ possibile soltanto dire che “il terremoto è avvenuto in un’area nella quale il meccanismo è quello estensionale, tipico della zona degli Appennini”, una sorta di ‘stiramento’ della crosta terrestre in corrispondenza dell’Appennino con un conseguente allargamento dell’Italia Centrale.
Stessa faglia dell’Aquila e Amatrice. “E’ stato un terremoto importante, che solitamente si avverte entro un raggio di 100 Km”, sostiene Thomas Braun, ricercatore dell’Ingv nella sede di Arezzo.Le segnalazioni all’Ingv sono arrivate da tutto il centro Italia. “Difficile dire a distanza di cosi’ poco tempo di quale faglia si tratti, con molta probabilità è la faglia Alto Tiberina – afferma Braun – faglia gia’ nota: la stessa del terremoto di Amatrice, dell’Aquila, Colfiorito e Gubbio”. Una faglia molto attiva che si trova nell’Appennino. “L’Appennino – prosegue Braun – è come se fosse spezzato: c’e’ la parte nord orientale che si muove verso la zona balcanica con 1 o 2 millimetri l’anno, mentre l’altra parte sta ferma. Per accomodare questo stress si verificano i terremoti”.
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