di FABIO CAMILLACCI/ Dopo aver ricevuto il via libera dal Comitato tecnico scientifico e dal governo per la ripresa, il calcio italiano fissa le date, con un po’ di confusione. In sintesi, prima andranno in scena le semifinali di ritorno e la finalissima di Coppa Italia, poi spazio ai 4 recuperi di campionato, infine si giocheranno le restanti 12 giornate della Serie A. Lente d’ingrandimento sul campionato: è saltata all’ultimo momento l’idea di ripartire il 19 giugno con il recupero Atalanta-Sassuolo per omaggiare la città di Bergamo, la più colpita dal coronavirus.
La decisione definitiva. Alla fine, Assemblea e Consiglio di Lega hanno fissato la ripresa nel week-end di sabato 20 e domenica 21 giugno con i recuperi Torino-Parma, Verona Cagliari, Inter-Sampdoria e appunto Atalanta-Sassuolo. Una volta che tutti i club avranno disputato lo stesso numero di partite, da lunedi 22 via al primo turno infrasettimanale con le le gare della 27° giornata.
I punti più controversi e criticati dai club interessati. Dunque, accogliendo l’invito del Ministro Vincenzo Spadafora, la stagione calcistica 2019-2020 riprenderà prima con la Coppa Italia, la cui finale è stata fissata per il 17 giugno. Resta però l’incognita sulle semifinali di ritorno. Il 13 giugno si dovrebbe giocare Juventus-Milan e il giorno dopo Napoli-Inter. Ma si discute ancora per trovare un accordo sulle date. Questa soluzione non piace soprattutto all’Inter.
Gli altri nodi da sciogliere. Nelle ultime ore inoltre sta prendendo corpo l’ipotesi di chiedere al governo la possibilità di anticipare le due semifinali di qualche giorno. E poi c’è lo scottante nodo degli orari. I calciatori contestano la scelta della Lega Calcio di giocare alle 16 perchè in estate a quell’ora fa troppo caldo. Allora i tre slot scelti sarebbero: 17.15, 19.30 e 21.45. Pertanto, finita la telenovela sulla ripartenza, prepariamoci a un altro tormentone su date e orari delle partite.
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