Quell’aborto giuridico che è l’”omicidio stradale” (un reato inutile, perché bastava aumentare le aggravanti per ottenere un risultato più rapido e più efficace) ha avuto l’k del Zenato. L’Aula lo ha approvato con 163 voti favorevoli, 2 contrari, 65 astenuti. Il testo passa ora alla Camera. Il “nuovo” reato prevede da 8 a 12 anni di reclusione per chi si mette alla guida di un veicolo a motore – in stato di ebbrezza o di alterazione per aver assunto stupefacenti – e cagiona per colpa la morte di una o più persone. E’ prevista poi un’aggravante per il conducente che si dà alla fuga.
Il ddl prevede anche l’introduzione del reato di lesioni personali stradali, punito con la reclusione da 2 a 4 anni. Con la riforma sarà introdotto anche l’arresto obbligatorio in flagranza, in caso di omicidio stradale, e tra le pene accessorie, è prevista la revoca della patente.
Tra gli emendamenti approvati in Aula c’è quello che esclude l’estensione della pena della reclusione da 7 a 10 anni “ai casi in cui i conducenti di veicoli a motore cagionino la morte di una persona a seguito di attraversamento del semaforo rosso, inversione del senso di marcia, sorpasso in corrispondenza di un attraversamento pedonale”.
Puntuale il tweet di compiacimento di Renzi: “Un impegno che ho preso da sindaco con famiglie vittime di incidenti: punire omicidio stradale. Oggi prima lettura ok Senato. La volta buona”.
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