Si salvò dall’attacco alle Torri Gemelle, uccisa dal cancro

E’ sopravvissuta alla tragedia delle Torri Gemelle, diventandone un’icona, ma non è riuscita a scampare al cancro che l’ha uccisa a 42 anni, poche settimane prima del 14esimo anniversario dell’attentato a New York: Marcy Borders, la giovane donna di colore la cui immagine ha fatto il giro del mondo mentre completamente ricoperta di cenere e detriti scappava dalla prima torre del World Trade Center appena colpita, è morta per un tumore allo stomaco. Una malattia, ha sottolineato suo cugino John ripreso dal Daily Mail, che “ha tormentato il suo corpo da quell’11 settembre”.
Lady CenereSoprannominata “Lady durk” (“La signora cenere”), Marcy aveva scoperto nell’agosto dell’anno scorso di essere malata e da allora aveva combattuto, sottoponendosi anche alla chemioterapia. In un’intervista a novembre, si era detta convinta che il cancro fosse stato causato da tutta quella polvere che l’aveva ricoperta quel giorno.

Nel 2001 la giovane lavorava solo da un mese per la Bank of America ed era appena arrivata alla sua scrivania quando l’aereo colpì la prima torre. Miracolosamente, Marcy riuscì a lasciare l’edificio e a correre in strada dove c’era il caos, con feriti e devastazione ovunque. “Sentii una forte esplosione, come una bomba, non avevo idea che fosse crollata la torre”, raccontò in un’intervista. Nuvole di polvere e gesso inondarono le strade e la donna fu ricoperta di cenere.
Proprio in quel momento, a sua insaputa, un fotografo della Afp scattava la foto che l’avrebbero fatta passare alla storia, entrando nella lista del Time tra le 25 immagini più potenti.
Da quel momento, però, per Marcy cominciò una discesa all’inferno e la sua vita andò “fuori controllo”: era terrorizzata dalla possibilità di un nuovo attacco, smise di lavorare e poi praticamente di uscire di casa, cominciò a bere e poi a drogarsi, le tolsero la custodia dei figli. “Avevo mollato, non mi lavavo più, non mi riconoscevo allo specchio”, disse, “ero tutta pelle e ossa, stavo tentando di uccidermi con le droghe, ero così egoista”. Nel 2011, a dieci anni dall’attentato, arrivò la svolta. Marcy entrò in una clinica di riabilitazione e ne uscì disintossicata, riottenne la custodia dei figli e tornò al suo appartamento con un compagno: “L’anniversario del’11/9 non mi fa paura, sono in pace adesso, non temo nulla”, affermò allora. Quasi quattro anni dopo è stato il cancro a fermarla.

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