Si svolgerà l’8 novembre alle 21,30 su La7, nella trasmissione “Di martedì” condotta da Giovanni Floris, il faccia a faccia tv tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio. “Noi avremmo preferito confrontarci in una delle trasmissioni del servizio pubblico. Ma Di Maio ha scelto di sfidarci e ha scelto il luogo del confronto: fine della telenovela, noi accettiamo la sfida. Martedì sera Renzi sarà alle 21.30 in studio da Giovanni Floris“, ha annunciato su Facebook il portavoce di Renzi, Marco Agnoletti.
Il “candidato premier” del Movimento 5 stelle, infatti, aveva sfidato via Twitter il segretario del Pd ad un confronto in tv, indicando giorno e sede del faccia a faccia: martedì sul programma di La7, “perché è la più vista in prima serata”.
Sulla scelta hanno detto la loro anche Bruno Vespa ed Enrico Mentana. Per quest’ultimo la scelta è “la migliore possibile. Soprattutto tacita la retorica sul servizio pubblico che si è sentita nelle ultime 48 ore, i grandi confronti politici in Italia sono stati ovunque, trovo sia retorica insopportabile dire che il luogo naturale fosse la Rai. Sono proprio contento che lo faccia Floris, e non ci sarebbe stato niente di male nemmeno se lo avesse fatto Bianca Berlinguer”.
Secondo Bruno Vespa, “La scelta finale era già stata fatta prima che si cominciasse a discutere. Renzi ha lasciato a Di Maio la scelta del campo ed era scontato che finisse così”.
A proposito della sfida, il leader Dem aveva detto: “Chi sta giocando tutte le proprie carte sul considerare la Sicilia test nazionale è il Movimento Cinque Stelle che ha nell’isola la principale roccaforte e deve dimostrare di saper governare un territorio dopo le esperienze davvero difficili di Roma e, ormai è sempre più evidente, anche di Torino. Luigi di Maio, candidato premier grillino, si sente la vittoria in tasca e allora ha pensato bene di rilanciare la sfida sul nazionale, proponendomi un faccia a faccia televisivo. Io ho accettato perché ormai siamo in campagna elettorale e comunque il Movimento Cinque Stelle è sul proporzionale il nostro principale competitor”. “Noi preferiamo – sostiene Renzi – la Rai che è la tv di tutti e che ha perfino messo a disposizione la prima serata di Rai1. A me va bene anche Floris, se questa è la condizione di Di Maio per accettare un dibattito che peraltro lui stesso ha lanciato”.
Ma è polemica alla Rai per la scelta della sede del confronto tv. In una lettera al presidente della Commissione parlamentare di vigilanza, Roberto Fico, i consiglieri Rai Guelfi, Borioni, Siddi, Diaconale, Freccero e Mazzuca avevano scritto: ”Non può che essere la Rai la sede naturale del confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi. Così come di tutti i confronti che dovrebbero riguardare i leader delle altre forze politiche in occasione della prossima campagna elettorale. Un confronto politico di evidente interesse, che di fatto apre una fase elettorale attesa e delicata, non può muovere da una discriminazione preconcetta di una parte politica sull’emittente pubblica, sulla Rai”. Ma questo appello è caduto nel vuoto per volontà di entrambi i contendenti.
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