di FABIO CAMILLACCI/ In Europa no, ma in Italia vince sempre la Juventus: dopo i 7 scudetti di fila (per il 7° manca solo l’aritmetica ma è fatta), arriva la 4° Coppa Italia consecutiva, la 13° della sua storia. Inoltre, quarto “double” di seguito per la Vecchia Signora. In Italia nessuno ha vinto di più e in questo modo tra tricolori e coppe nazionali. Alla fine dunque, almeno nei confini della Penisola, vincono sempre loro: quelli con la maglia bianconera. Nella finalissima dell’Olimpico, la squadra di Massimiliano Allegri (festeggiato nella foto a destra) concede al Milan un tempo di equilibrio, poi nella ripresa sale in cattedra e massacra i rossoneri nel giro di 8 minuti: Benatia-Douglas Costa-Benatia e l’autorete di Kalinic. Quattro pappine e tante grazie a Donnarumma, portiere sopravvalutato; stasera ne abbiamo avuto la conferma. Il secondo gol del marocchino e quello del brasiliano sono frutto di due clamorose papere del giovane portiere milanista. Dopo alcune belle parate, la luce di Gigio evapora. Complimenti al tanto vituperato Allegri capace di vincere 4 scudetti e 4 Coppe Italia di fila. Nessuno come lui.
L’ultima volta che si erano contese un trofeo Juve e Milan fu a Doha in Qatar. Quella volta, il miracolo di Gigio Donnarumma (sempre lui, nel bene e nel male) su Dybala al rigore decisivo aveva regalato la Supercoppa italiana ai rossoneri. Un anno e mezzo dopo, i guanti del bambino prodigio col 99 hanno fatto disastri, mettendo al sicuro il vantaggio firmato Benatia all’11’ del secondo tempo (testa vincente su angolo di Pjanic), con una doppia papera: un tiro di Douglas Costa dal limite non trattenuto (16’) e un colpo di testa di Mandzukic respinto malamente sul piede del marocchino (19’). Dall’altra parte, il 40enne Buffon prossimo al ritiro (?), ha invece esaltato la curva juventina parando di tutto: Cutrone e Suso lo impegnano seriamente sullo 0-0. Nella ripresa blinda il vantaggio. Insomma, doveva essere un passaggio di consegne dell’eccellenza italiana tra i pali, è stato un confronto impietoso stravinto dal “vecchietto” Gigi.
Milan, una ripresa disastrosa. Allegri ha raccolto il massimo con il minimo sforzo: troppo brutto e debole per essere vero il Milan del secondo tempo. Troppi regali dagli uomini di Gattuso, oggettivamente non all’altezza di una finale. E così questo 4-0 bianconero è la foto perfetta della stagione di entrambe: Juve bella a sprazzi e non più dominatrice del gioco come ci aveva abituato negli anni passati, ma ricca di risorse, sempre solida e perciò vincente. Mentre il Milan crolla sul più bello e il presidente Li Yonghong, in tribuna, assiste all’autogol dell’attaccante da 30 milioni che avrebbe dovuto garantire le reti per entrare in Champions. Invece, se Europa sarà, sarà quella minore. E pure col rischio di partire dai preliminari di luglio alla luce delle due partite insidiose che attendono il Milan negli ultimi due turni di campionato. Applauso finale per le due tifoserie che hanno sfoggiato altrettante coreografie da derby (nella foto quella juventina) e un grande spettacolo sugli spalti dello stadio Olimpico di Roma. E’ stata veramente una splendida serata di sport; una serata certo non bella per il Milan e i milanisti alla luce del risultato del campo, ma, contro questa Juventus in Italia c’è ben poco da fare.
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