di FABIO CAMILLACCI/ Juventus: obiettivo centrato. Due anni dopo Berlino 2015 la Vecchia Signora si qualifica nuovamente per una finalissima di Champions League. E lo fa in modo chiaro e limpido, al di là del 2-1 dello Stadium contro il Monaco nella semifinale di ritorno. Netta la superiorità bianconera anche se Buffon è ancora una volta decisivo sullo 0-0. Il portierone juventino però capitola dopo 690 minuti di imbattibilità, trafitto da Mbappè. Piccola amarezza in una serata da ricordare perchè la Juve il 3 giugno prossimo a Cardiff avrà l’opportunità di vincere la sua terza Coppa Campioni. Il nome dell’avversaria si conoscerà mercoledi 10 maggio al termine del derby di Madrid in programma al Calderon. Il Real parte dal 3-0 dell’andata: l’Atletico di Simeone è chiamato dunque all’impresa. Serve una “remuntada” quasi in stile Barça col PSG.
La partita dello Stadium. Dopo il 2-0 di Montecarlo, la Juventus piega il Monaco di Jardim grazie alle reti di due calciatori che la Champions l’hanno già vinta: Mandzukic e Dani Alves. E proprio il brasiliano ex Barcellona è l’uomo-copertino di questa serata: e non per la foto dei suoi addominali e dei suoi tatuaggi orgogliosamente mostrati dopo il capolavoro del 2-0. Il primo tempo del brasiliano è qualcosa di irreale: forse solo i 45′ di Dybala a Torino col Barcellona gli si avvicinano. Gol a parte, segnaliamo: la palla spaziale per il gol di Mandzukic e una perla degna del suo ex compagno blaugrana Iniesta per un 2-0 divorato però da Dybala. Meraviglioso poi il destro al volo di Dani che mette i titoli di coda su match e qualificazione già al termine del primo tempo.
Episodio da derby. E’ vigliacco il pestone che l’ex Toro Glik rifila a Higuain: episodio ignorato dal pur bravo arbitro Kuipers. Finisce tra gli insulti di tutto lo Stadium per l’ex granata, che chiude cercando di provocare anche i legni della porta. Il sipario cala sul coro dello Stadium “ce ne andiamooooo a Caaardiff”. E stavolta può essere veramente la volta buona per alzare dopo oltre 20 anni la “Coppa dalle grandi orecchie”. Road to Cardiff.
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