Il Pd romano fa “scuola”: con lo stesso metodo (a ruoli invertiti) usato da questo partito a Roma per far fuori il proprio sindaco, Ignazio Marino, a Padova due consiglieri comunali di Forza Italia si sono uniti a quelli dell’opposizione e si sono recati da un notaio a dare la sfiducia al sindaco leghista Massimo Bitonci facendo cadere la giunta di centrodestra. E’ accaduto alla vigilia della convention di Forza Italia nella quale Stefano Parisi ha rilanciato il No al referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, ma ha anche preso le distanze dalla manifestazione che contemporaneamente si svolgeva a Firenze per iniziativa di Lega, Fratelli d’Italia e una parte di Forza Italia.
Ora Bitonci dice: “Sicuramente mi ripresenterò alle prossime elezioni comunali a Padova, ma questa volta senza i traditori”.
Dunque venerdì sera, verso mezzanotte, sono arrivate le dimissioni presentate da 17 dei 32 consiglieri di Palazzo Moroni, che hanno così certificato la sfiducia al sindaco. Davanti ad un notaio si sono presentati per sottoscrivere l’atto formale i consiglieri di Pd, M5S, Forza Italia, Padova 2020, e altri che dai gruppi della maggioranza erano già passati al gruppo misto.
L’epilogo è arrivato al termine di un lungo scontro interno alla maggioranza, soprattutto tra Lega e Fi. “Abbiamo preso atto dell’implosione della maggioranza del sindaco Bitonci – ha spiegato il segretario provinciale del Pd Massimo Bettin – era evidente che nonostante i suo disperati tentativi era impossibile proseguire in una guida dignitosa, efficace e svolta nell’interesse collettivo”. Ora vi sarà la nomina di un commissario prefettizio che traghetterà l’amministrazione fino alle nuove elezioni.
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