Sopraffatto da una depressione che da anni lo affliggeva, l’attore Memè Perlini si è tolto la vita lanciandosi dal balcone di casa in via Principe Amedeo. Nella casa di via Principe Amedeo, ricorda l’amico Ulisse Benedetti, Perlini viveva solo, assistito da una badante. “Soffriva di una depressione grave, ma era in cura, aveva la scrivania ingombra di farmaci”. Dal male però, nonostante l’incoraggiamento degli amici, non riusciva a tirarsi fuori. “Abbiamo tentato in tanti modi di farlo interessare a nuovi progetti, purtroppo senza successo”.
Tra i protagonisti del teatro di avanguardia negli anni ’70 e ’80, aveva 69 anni. La triste notizia l’ha data l’amico Ulisse Benedetti, già direttore del teatro Beat72, dove Perlini, ha recitato anche con Carmelo Bene.
Memè Perlini, amico ed allievo di Lindasy Kemp, ha lavorato come autore, attore e regista anche per il cinema. Va ricordata la sua partecipazione a film come Giù la testa (1971) di Sergio Leone, Voltati Eugenio (1980) e Cercasi Gesù (1982) di Luigi Comencini, La famiglia di Ettore Scola e Notte italiana di Carlo Mazzacurati (1987).
Come appassionato di pittura ha avuto, in ambito teatrale, anche esperienze di scenografia. Aveva studiato all’Accademia di Belle Arti iniziando l’attività professionale proprio come illustratore e, poi, scenografo al Teatro dei Folli.
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