di RAFFAELE CICCARELLI*/ Il calcio sempre più alla ricerca di ricchezze, con sempre più partite e competizioni, ha visto, negli anni, allargarsi sempre più la Coppa dei Campioni, fino a diventare l’attuale Champions League. Per la verità, non tutto è da ascrivere alla ricerca dei soldi, ma esiste anche una valutazione strettamente storica, perché l’attuale format è anche figlio del diritto a partecipare delle tante squadre nate dalle nuove nazioni formatesi in seguito alla caduta del Muro di Berlino e alla conseguente fine dell’impero sovietico, condito anche dai drammatici sviluppi di quelle che furono le Guerre dei Balcani. Questo ha dato la possibilità di arrivare all’attuale formula che prevede i gironi iniziali, spesso noiosi o comunque scontati e poveri di pathos.
Emozioni che invece riserva tutte la seconda fase, quella ad eliminazione diretta, la vera essenza di questa competizione che porta a proclamare quella che sarà campione d’Europa e succederà al Liverpool, sempre se i Reds non succedano a se stessi. Le sedici squadre qualificate, intanto, appartengono in blocco ai cinque campionati di élite (Germania, Francia, Inghilterra, Italia, Spagna), in pratica quella Superlega che da tanto viene minacciata, ma che è in pratica già una realtà, considerando poi che a queste sedici vanno aggiunte le undici delle stesse nazioni che partecipano all’Europa League, per un dominio che ci sembra difficilmente scalfibile.
Il sorteggio. E’ stato definito l’inizio del cammino che porterà alla finale di Istanbul, l’importanza delle squadre rappresentate ha fatto sì che uscissero degli accoppiamenti dal sicuro fascino, oltre che dall’alto valore tecnico. Indubbiamente intrigante la sfida tra Real Madrid e Manchester City, con il ritorno di Pep Guardiola nella non troppo amata Madrid, sia per i trascorsi al Barcellona, sia per l’impegno del Pep nelle questioni della Catalogna, così come pure tecnicamente interessante risulta quella tra Atletico Madrid e Liverpool, con un incrocio tra Spagna e Inghilterra che toglierà dal campo due sicure protagoniste.
Abbastanza bene è andata a Juventus e Atalanta. Si temeva soprattutto per la Dea, all’esordio in questo contesto, ma tutto sommato l’accoppiamento con il Valencia è tra quelli che lasciano margini per la qualificazione. Bene è andata alla Juventus, non ci dovrebbero essere particolari difficoltà per Ronaldo e compagni ad affrontare il Lione dell’ex tecnico della Roma Rudi Garcia, considerando che i francesi hanno sempre portato bene ai bianconeri, anche se mancano precedenti specifici con questa squadra.
Male, invece, è andata al Napoli che si è visto recapitare il Barcellona di Leo Messi, che già ha estromesso l’Inter. Guardando queste sfide con gli occhi di adesso, è chiaro che ai partenopei è andata peggio che non poteva, ma i discorsi andranno affrontati a febbraio, quando i catalani stessi potranno essere diversi, ma si spera lo siano i ragazzi di Gennaro Gattuso, che magari avranno superato l’attuale momento critico. La questione di febbraio, ovviamente, vale per tutte le squadre, perché sarà quello il periodo, fino alla finale, in cui sarà importante stare al massimo della forma per avere possibilità di alzare la Coppa dalle grandi orecchie.
L’ex Coppa Uefa. A completare il quadro positivo di questi sorteggi, gli accoppiamenti di Inter e Roma in Europa League, finiti i primi con i bulgari del Ludogorets e i secondi con i belgi del Gent, niente di trascendentale, con la speranza che poi gli obieettivi di campionato non distraggano nerazzurri e giallorossi dal crearsi concrete possibilità di poter ritornare ad alzare anche questa coppa.
*Storico dello sport
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