Davanti al Tribunale di Napoli spara all’ex moglie e al suo nuovo compagno ferendoli gravemente, poi viene arrestato: 26 anni fa (il 25 gennaio 1991) aveva ucciso la prima moglie, era stato condannato a 20 anni nel 1993, ma era stato rimesso in libertà dopo soli 10 anni per buona condotta.
Protagonista di questa vicenda è Giuseppe Antonucci, di 54 anni (foto). La sua prima vittima si chiamava Loredana Esposito, il delitto avvenne nel Rione Luzzatti.
Sono feriti ma non in pericolo di vita l’ex moglie e il suo nuovo compagno, ricoverati rispettivamente negli ospedali Loreto Mare e San Giovanni Bosco: l’ex moglie, Rosaria Montaniello, e il suo nuovo compagno, Antonio Fevola, di 40 anni, sono ricoverati in ospedale, lei al Loreto Mare, lui al San Giovanni Bosco.
L’aggressore avrebbe inseguito la coppia per un centinaio di metri, sparando, fino all’ingresso della stazione ferroviaria della Circumvesuviana. E’ stato bloccato dalla Polizia grazie all’intervento di un agente che lo ha chiamato telefonicamente e convinto ad arrendersi.
Antonucci ha due figlie dalla donna alla quale ha sparato oggi, che hanno 10 e 12 anni. Ma ha avuto una prima figlia, che ha più di 30 anni, dalla prima moglie, che uccise al culmine di una lite nella loro abitazione. Antonucci in quella circostanza ferì anche il cognato e la suocera. Dopo essere stato condannato a venti anni di reclusione, il 2 febbraio del 1993, era stato scarcerato nel 2003, al termine di una pena trascorsa tra il carcere e l’ospedale psichiatrico giudiziario. La Corte di Assise, infatti, escluse la premeditazione e riconobbe all’imputato l’attenuante della seminfermità mentale. Un’altra di quelle sentenze che lasciano sconcertati.
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