di FABIO CAMILLACCI/ Otto mesi andati in fumo, tanto per citare Spalletti. E non solo quelli. “Questa Champions l’abbiamo desiderata per otto mesi, è dall’inizio dell’anno che per noi è tutto”, raccontava il tecnico della Roma alla vigilia della sfida col Porto. Adesso, alla luce dello 0-3 che spedisce i giallorossi in Europa League chiudendo loro le porte della Champions, c’è da fare i conti con un’altra stagione. O quantomeno, con un altro inizio di stagione.
Addio tesoretto da Champions League. I conti, già. Non tornano. Non tornano perché con la mancata qualificazione alla più importante competizione continentale sono evaporati circa 35 milioni di euro, tra diritti tv e premi. Il che significa, probabilmente, un cambiamento di prospettiva in chiave mercato. A Spalletti manca ancora un centrocampista, considerando che Vainqueur è già con le valigie pronte. Il tesoretto-Champions sarebbe stato in parte impiegato per provare a portare a Trigoria uno fra Borja Valero e Tielemans, ma con il fallimento dell’Olimpico cosa succederà?
Dubbi in entrata, ma non solo. Prima del match con il Porto, il dg Baldissoni ha parlato del futuro di Nainggolan dicendo: “Abbiamo parlato con il giocatore e ci siamo detti che avremmo ritoccato l’ingaggio a fine mercato in virtù delle numerose offerte che aveva ricevuto. Il rapporto con Radja è ottimo e arriveremo sicuramente a un accordo”. Una stagione senza Champions, però, potrebbe cambiare le cose, anche perché per il prossimo mercato potrebbe esserci bisogno di “sacrificare” un pezzo pregiato, e il belga piace a mezza Europa. Così come il forte difensore centrale Manolas.
Sprofondo giallorosso e morale a pezzi. La gara dell’andata a Oporto compromessa dall’espulsione di Vermaelen nel primo tempo, la gara di ritorno all’Olimpico gettata alle ortiche sullo 0-1 per la follia di De Rossi (foto: Danielino c’è ricascato, non è la prima volta che perde la testa) sempre nel primo tempo e per quella di Emerson Palmieri nella ripresa: Roma in 9 e addio qualificazione alla fase a gironi. Inevitabile a quel punto il 3-0 per i lusitani. “Se ti crea tensione una partita come questa, non puoi stare nella Roma”, avvisava sempre Spalletti alla vigilia. Be’, la tensione ha praticamente eliminato i giallorossi, con il doppio rosso a De Rossi ed Emerson a cavallo fra primo e secondo tempo, e adesso il tecnico dovrà ricostruire in fretta il morale del gruppo, perché in campionato servono nervi saldi per non perdere terreno dalla corazzata Juve. In tutto questo c’è una sola certezza: il preliminare di Champions League si conferma maledetto per le squadre italiane. Due anni fa l’eliminazione del Napoli, l’anno scorso quella della Lazio e quest’anno quella della Roma. E ciò che è peggio, è che tutte le eliminazioni delle italiane sono state opera di squadre non trascendentali.
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