La Corte d’Appello di Londra ha rigettato il ricorso dei genitori del piccolo Alfie Evans contro il rifiuto di autorizzare il trasferimento del bambino da Liverpool a un ospedale italiano. Respinta sia l’argomentazione dell’avvocato di papà Tom, che contestava un giudizio precedente errato, sia quello del legale di mamma Kate, che puntava sulla sopravvivenza inaspettata del bambino nonché sulla cittadinanza italiana concessa ad Alfie per invocare la libertà di circolazione interna all’Ue, di cui il Regno fa ancora parte.
Durante l’udienza in Corte d’Appello britannica, il giudice ha annunciato: Alfie sta morendo. Ma papà Tom non si arrende ancora e posta un video da Liverpool su Facebook secondo cui Alfie è ormai allo stremo, per affermare che suo figlio resiste, che “si è ripreso per la terza volta”, che “il guerriero lotta ancora”. “E’ tornato, ha avuto solo un calo, è diventato pallido, le labbra si sono un po’ scurite, ma è tornato”, scrive Tom. “Voglio solo che tutti sappiano che Alfie si è stabilizzato”, insiste.
Tom Evans, il papà di Alfie, minaccia di far causa a tre medici dell’Alder Hey Hosipital di Liverpool per cospirazione finalizzata all’omicidio del figlio e fa sapere di aver già preso contatti con investigatori privati per istruire il caso. Lo si è appreso dai fonti legali durante l’udienza dedicata al possibile trasferimento in Italia del bambino di fronte alla Corte d’Appello di Londra. Trasferimento poi ostinatamente negato.
Nell’ospedale di Liverpool al piccolo Alfie Evans è stato staccato il respiratore alle 22,30 di lunedì per ordine del giudice inglese Anthony Hayden, che è rimasto insensibile anche all’appello del Papa, all’offerta dell’ospedale vaticano “Bambino Gesù” di accoglierlo per tentare di salvarlo, e alla decisione del governo italiano di dare la cittadinanza italiana al piccolo per legittimarne il trasferimento nell’ospedale romano. I genitori però affermano che 9 ore dopo il distacco del respiratore Alfie era ancora vivo anche perché i genitori del piccolo gli avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte, non potendo più il bambino ricevere ossigeno dalle macchine. Poi c’è stato un ripensamento: “In questo momento – è stato detto dall’ospedale “Bambino Gesù” – Alfie ha un respiratore. L’Equipe del Bambino Gesù è pronta per partire con un aereo fornito dal ministro Pinotti”. E’ la conferma di quanto annunciato dal presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc a Radio 24: “Ho parlato poco fa con Thomas, il padre di Alfie. In questo momento Alfie ha la mascherina per l’ossigeno, però c’è bisogno di trasportarlo. Poco fa ho parlato con l’ambasciatore Trombetta a cui ho detto che la nostra equipe è allertata e pronta a partire in pochi minuti”.
Il ministro Pinotti, ha affermato la presidente Enoc a Radio 24, “si sta attivando per dare l’aereo. La situazione va risolta in pochi minuti”.
La madre di Alfie ha fatto sapere che al bambino sono stati assicurati l’ossigeno e l’acqua “E’ sorprendente – ha commentato in un post -. Non importa cosa accadrà, ha già dimostrato che i medici si sbagliano”. La donna ha anche pubblicate due foto del piccolo: nella prima, si vede il bambino senza cannule per l’ossigeno in braccio alla madre; nella seconda Alfie ha invece le cannule nasali per l’apporto di ossigeno. La madre ha espresso la propria gioia per la possibilità data ad Alfie di poter usufruire dell’ausilio per l’ossigenazione con un post in cui campeggiano vari cuoricini e che si conclude con la frase “Quanto è bello”.
Anthony Hayden, il giudice d’appello britannico che giorni fa ha firmato il verdetto che autorizza i medici di Liverpool a staccare la spina al piccolo Alfie Evans, aveva chiuso la porta a ogni ripensamento dopo un ultimo consulto con gli avvocati delle parti e un confronto telefonico anche con i rappresentanti legali della famiglia in Italia: coinvolti in seguito alla concessione della cittadinanza italiana al bimbo. Lo riporta l’agenzia Pa.
Ieri la Farnesina aveva dato la notizia della concessione della cittadinanza italiana allo sventurato bambino, affetto dal terribile male che lo ha colpito fin dalla nascita, con questo comunicato: “I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell’Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l’essere cittadino italiano permetta, al bambino, l’immediato trasferimento in Italia“.
Le procedure per il distacco del respiratore di Alfie erano state sospese. Ma solo per alcune ore. E il Papa aveva fatto un nuovo appello via twitter: “Commosso per le preghiere e la vasta solidarietà in favore del piccolo Alfie Evans rinnovo il mio appello perché venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori e venga esaudito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento”.
Dopo il riconoscimento della cittadinanza, il padre di Alfie – in un post su Facebook – aveva scritto: “Attendiamo che il ministro degli esteri italiano chiami Boris Johnson. Alfie appartiene all’Italia. Io sono qui e qui resto, continuo a lottare come Alfie continua a lottare. Continuo a lottare per lui”, ha detto ancora Tom Evans, precisando di essere “in contatto con l’ambasciatore italiano”. “Io amo Alfie, amo Kate (la mamma del piccolo) e non mi arrendo”.
Maria Pia Garavaglia, vice presidente del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), aveva precisato che “in Italia, con il biotestamento, abbiamo una legge esplicita sul fine vita e, per quanto riguarda i minori, i titolari del diritto di scelta sono i genitori. E’ evidente che con l’acquisizione della cittadinanza italiana si applicherà la legge italiana, quindi saranno i genitori a decidere”.
Una parte dei manifestanti che protestavano fuori dall’Alder Hey Hospital di Liverpool ha tentato di fare irruzione nell’ospedale. La polizia ha serrato le file per bloccare l’ingresso, ma la tensione resta alta e la protesta si rafforza con ormai diverse centinaia di sostenitori della battaglia dei genitori presenti. I manifestanti, che sventolano insegne del cosiddetto ‘Alfie Army’, hanno sostenuto i genitori nella battaglia contro la decisione della magistratura britannica di autorizzare i medici a staccare la spina.
“Ho parlato con i genitori, ho portato loro la vicinanza di Papa Francesco, ma anche dei tanti genitori che si trovano nella loro situazione”, aveva detto all’ANSA la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, recatasi all’ospedale di Liverpool, i genitori non si rassegnano, stanno facendo di tutto per rallentare l’inizio della procedura ma non si può più far nulla”.
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