STRAGE DI ERBA/ Processo di revisione, l’avvocato Fabio Schembri: “Olindo Romano e Rosa Bazzi restano con i piedi per terra perchè ne hanno passate tante, ma, ora sperano nell’assoluzione”

di SERGIO TRASATTI/ Il 16 aprile scorso è andata in scena la seconda udienza del processo di revisione per la strage di Erba. Un’udienza dedicata al collegio difensivo di Olindo Romano e Rosa Bazzi. I legali della coppia condannata all’ergastolo hanno detto: “Dalle nuove prove è incompatibile la presenza dei coniugi Olindo e Rosa sulla scena del crimine. Ci sono tre consulenze che descrivono una dinamica dei fatti completamente diversa da quelli della sentenza”. Prossima tappa: il 10 luglio, poi la camera di consiglio. Ricordiamo che l’11 dicembre 2006 in via Armando Diaz a Erba (Como) furono barbaramente assassinati: Raffaella Castagna, suo figlio Youssef di soli due anni, Paola Galli e Valeria Cherubini. Mario Frigerio sopravvisse allo sgozzamento per una malformazione congenita alla carotide. Intanto, le novità recenti e le prospettive future sono state approfondite a “Crimini e Criminologia” su Cusano Italia TV.

Le parole di uno dei legali di Olindo e Rosa. L’avvocato Fabio Schembri, intervistato da Fabio Camillacci e Gabriele Raho ha detto: “Olindo e Rosa hanno seguito e stanno seguendo questo nuovo processo. Ovviamente, restano con i piedi per terra, non si illudono perché in questi lunghi 17 anni hanno avuto tantissime delusioni; però, giunti a questo punto, sperano con fiducia e ottimismo nell’assoluzione. Per quanto mi riguarda, invece, resto molto ottimista ma non mi pronuncio sull’esito finale per scaramanzia. Il processo di revisione è in corso e ha delle regole particolari, nell’ambito delle quali abbiamo discusso sia in ordine all’ammissibilità delle nuove prove che nella comparazione tra le nuove prove e quelle vecchie. La Corte d’Appello di Brescia ha, comunque, valutato che quelle prove hanno il requisito della novità e possono ribaltare la vecchia sentenza di condanna. Come collegio difensivo ci auguriamo e speriamo che il 10 luglio le prove nuove vengano ammesse in modo tale che si possano ascoltare sia i consulenti che la prova dichiarativa, quindi i testi che abbiamo indicato su ogni singola circostanza, su ogni singola prova che sorregge la sentenza di condanna”.

Le conclusioni dell’avvocato Fabio Schembri. Uno dei legali dei coniugi Romano poi ha aggiunto: “I nuovi elementi che noi alleghiamo vanno a impattare direttamente sulle tre prove cardine dell’accusa. Confermo pertanto che il 10 luglio dopo la terza udienza ci sarà la Camera di Consiglio perché la Corte d’Appello dovrà decidere se e quali o quante prove ammettere. C’è anche da dire che la Procura generale ha chiesto di replicare alle nostre richieste e questa, per quanto ci riguarda, risulta essere una richiesta abbastanza bizzarra. La Corte d’appello evidentemente ritiene che la situazione sia complessa, altrimenti non avrebbe dato così tanto spazio sia all’accusa che alla difesa; avrebbe potuto dichiarare inammissibile la richiesta di revisione anche alla prima udienza. Su un punto cardine, la morte della signora Valeria Cherubini, ci sono tre consulenze e noi puntiamo sulla prova scientifica. Ci auguriamo soprattutto che le prove scientifiche relative a questo punto nodale vengano ammesse, perché sono estremamente importanti e potrebbero diventare assolutamente dirimenti”.

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